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domenica 24 settembre 2023

OBLIVION, il rumore dell'acqua (seconda edizione rivista e corretta)


OBLIVION

il rumore dell'acqua


Seconda edizione, rivista e corretta in una nuova veste grafica


L’opera qui pubblicata, racchiude una raccolta di poesie ispirata dai luoghi in cui vivo il quotidiano, dai boschi di betulle e pioppi, dai fossi che costeggiano i ricordi e dal fiume che mi scorre nelle vene. Ha per titolo “Oblivion” e racconta di poesie che affiorano dalle fotografie ingiallite dei miei genitori e dall’amore grande che è il mio grande amore: mio figlio. L’Oblivion può coniugarsi in tutti i tempi: al futuro, per vivere il cominciamento; al presente, per vivere l’istante; al passato, per vivere il ritorno. E queste poesie possono voler significare che occorre dimenticare per rimanere presenti, dimenticare per non morire, dimenticare per restare felici. Anche la felicità, infatti, ha bisogno di oblio, di dimenticanze, anche un amore che è stato risveglio e sogno, estate e inverno, pioggia e sole. Ma basta poco perché riaffiori il ricordo che illumina i luoghi dell’anima e, scrive senza parlare, nell’invisibile centro del cuore. Basta poco perché il tempo si annulli e tutto… pietre, muri e fossi, per un attimo parlino.




Dalla recensione di Renato Ongania

"OBLIVION" è una vera e propria odissea poetica. La copertina, con la sua immagine suggestiva e misteriosa, ci invita a esplorare mondi interiori e a navigare tra le parole incantevoli di Maria Grazia Vai. Un viaggio avvincente che ci spinge a riflettere sulle profondità dell'esistenza.
Desidero ringraziare Maria Grazia Vai per aver condiviso con me queste opere straordinarie. I suoi versi toccano corde profonde, ispirano e ci avvolgono in un abbraccio di poesia. Se sei un appassionato di poesia o sei alla ricerca di una lettura che scaldi il cuore e nutra l'anima, ti consiglio vivamente di immergerti in queste opere di Maria Grazia Vai. Sarà un'esperienza indimenticabile! Grazie ancora a Maria Grazia Vai per il suo dono prezioso. Continuerò ad apprezzare e ad ammirare la sua poesia, lasciandomi trasportare dalle sue parole che danzano sulla pagina.

RENATO ONGANIA




La neve che non calpesti

Tutto quello che di te - rimane
sono le stelle
che ancora non ho acceso
e l’odore dell’inverno
che ancora non respiro

Qualche canzone degli Stadio
e l’amore pungente sulle guance
Quel nido senza voli
che solo il tuo silenzio
riempie di altre attese
-piovendole
sul volto delle cose

Sui fili della notte
e sulle viole ancora chiuse
Nell’ombra incerta dell’estate
che tutte le rose - come uno stormo di neve,

acquieta.

Grazie a chi si soffermerà sulle piccole cose che scrivo...
Maria Grazia




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