QUELL’ INDELEBILE TENEREZZA DEL CADERE
Come la luna sospesa nel buio
che attende la pioggia
per imbiancare i lampioni
del suo fioco sentire
Così, nella stessa misura del vento
di indelebili lontananze mi cinge gli occhi,
più, di un dardo pungente
caduto dall’orizzonte cielo
E schiara ogni penombra
mentre l’inverno infiamma
Bianca, più della più bianca
delle calle d’Agosto
Dissetandosi di me
per mutare - rifiorendo in neve -
maria grazia vai
3aprileduemila16
sulle note di Brian Crain “ Lavender Hills “
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