“Per sempre porterò in me quest’alba
come segno di bruciatura”
Blaga Dimitrova
Anche l’inverno ha la tua voce
Sono venuta a cercarti
là dove mi avevi partorita
e lì, e a te
ho dedicato il rumore dei
papaveri tra le risaie
Quel silenzio mai piovuto
oggi ha urlato più forte il tuo nome
perché scrivessi
quello che l’amore
fa con le betulle e i girasoli a primavera
Ora che il mare riaffiora in lontananza
e il sole brucia tra le zolle
Qui, dove niente è più vero
di un canto di cicale -e di dolore
e mi ritrova
ad inseguire un’ombra tra i lampioni
E ripulire i sassi
della tua casa di more e giunchiglie
Qui e per te,
di schiena al campanile del paese
Maria Grazia Vai, 28giugnoduemila15
“ A mio padre.
Ispirata dal rumore dei fossi del mio e suo paese…
e alle cicale che rumoreggiano il passo della sua voce -anche d’inverno- “