una poesia di Maria
Grazia Vai
declamata da
Gianluca Regondi
sulle note di “ C’era
una volta l’America “ di Ennio Morricone
regia e montaggio
video Maria Grazia Vai
TRA I FIORI DEL NOCCIOLO
E’ sguardo silenzioso
e grida come un cieco senza voce
Come l’eco tra le foglie della
peonia
quando le parole, tingendosi di
pioggia
scivolano via. E tu sei la
dimenticanza
di quel dolore che mi colora
l’alba
di nocciola
e mi resta solo la valigia nuda
del sogno
per cercarti tra questi orizzonti
distratti,
e provare a disegnarti sulle
pareti viola dei
brani che ci insegnarono
la danza segreta delle farfalle,
quando era la confessione dei
prati
a vestire le ore con un abito che
conteneva
lo sguardo della notte, rimasta
nello stagno
dei tuoi baci legati, dove provo
ad accarezzarti
con il fiato delle mani, e invece
trovo la cenere
umida di quella ferita che ancora
oggi
non vuole mostrarmi il tuo volto.
Eppure sanguina, aspettando che
qualcosa accada. Aspettando ch’io
diventi
l’oracolo della brace che il
nostro bacio
rese polvere, nel vento.
L’assenza che riscrive i rossi
tra la neve
e torna a sfilacciare le bacche
dell’inverno
E rendermi l’impronta
laddove il tempo ha già disperso
la sua eco
E tu, tra i fiocchi dell’autunno
come fossi una conchiglia,
-dal basso dei tuoi rami,
mi raccogli-
(photo by Maria Grazia Vai ImmagineArte)
Maria Grazia Vai
1 commento:
La poesia è molto delicata ed il lettore ha un timbro di voce stupendo e vorrei averlo io per poter declamare al meglio le mie composizioni. Peccato che ha ripetuto più volte delle parole che tu non avevi di sicuro previsto fossero ripetute. E questo ha reso meno poetica la presentazione della tua lirica. Spero che Gianluca Regondi legga e possa apprezzare il mio suggerimento per le future letture dell'opera. Salvatore Armando Santoro
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