Sabato 13 Ottobre 2018
presso la Casa Museo Galleria d’Arte SPAZIO TADINI
Via Niccolò Jommelli 24, Milano
si è svolta la Cerimonia di premiazione del Premio Nazionale d'Arte
La Couleur d’un Poème
3° edizione 2018
Ospite d’onore
il Maestro internazionale d’arte Mario Salvo, presidente della sezione artistica del Premio, con le opere raffigurate in copertina dei libri vincitori del Concorso
Spettacolo teatrale
a cura dell’Associazione Socio Culturale HELIANTO
con interpretazione delle poesie vincitrici del Concorso
Consegna targhe e diplomi:
premiazione degli artisti da parte dei Giurati del Premio
VINCITORI
Sezione A
Poesia tema libero
Poesia tema libero
1° CLASSIFICATO
vincitore assoluto
Valerio Di Paolo
con l'opera
" Quello che resta - per Anna "
in premio la pubblicazione della silloge
" D'Amore e di Vita "
in copertina l'opera " SORGENTE"
su gentile concessione
del Maestro Intestazionale d'Arte Mario Salvo
edita da Edizioni Accademia Barbanera
I.S.B.N. 978-88-99692-48-3
silloge poetica VALERIO DI PAOLO
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
vincitore assoluto
Valerio Di Paolo
con l'opera
" Quello che resta - per Anna "
in premio la pubblicazione della silloge
" D'Amore e di Vita "
in copertina l'opera " SORGENTE"
su gentile concessione
del Maestro Intestazionale d'Arte Mario Salvo
edita da Edizioni Accademia Barbanera
I.S.B.N. 978-88-99692-48-3
silloge poetica VALERIO DI PAOLO
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Non
ci sarà più l’acciottolio dei piatti
in
quei dopopranzo d’estate,
né
ci sarà l’ultima fetta di anguria
sul
tavolo della cucina.
Sarà
inutile dire ai ricordi di mettersi in posa e sorridere ancora.
Spenti
i papaveri non crescerà più neanche il grano.
rimane
il suono che man mano si spegne
poi,
resti sola.
Sarà
come abitare il destino, passerai le giornate
a
incartare quel che resta dei sogni
nel
giornale di ieri.
Sarà
come guardare un vassoio di frutti di cera
posato
sul tavolo della cucina
là,
dove c’era la fetta di anguria.
nemmeno
per mettere un “mio”
dopo
una parola o un pensiero d’amore.
Il
silenzio che resta non possiamo dividerlo mai
con
nessuno, ognuno avrà il suo.
dove
i treni non fermano più,
con
i ricordi che ronzano in testa,
segmenti
di voli di mosche
sotto
una lampada spenta da tempo.
che
trascina davanti ai tuoi oggi
le
pagine del giornale di ieri,
dentro
un dialogo fitto
tra
la neve e la neve.
2° CLASSIFICATO
Dario Marelli
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
3° CLASSIFICATO
(pari merito)
Anna Maria Deodato
con l'opera:
Quei gerani rossi sul balcone
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
3° CLASSIFICATO
(pari merito)
Marco Marra
con l'opera:
Follia
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
4° Classificato
MENZIONE D'ONORE
Vincenzo Mancinelli
con l'opera:
Fummo le occasioni di Novembre
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Credo d’aver nascosto i tuoi sguardi
5° Classificato
MENZIONE D'ONORE
Edoardo Firpo
con l'opera:
Astratto
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
la carta che si strappa
sulle bizzarre vie
d’un incontro casuale.
E fa sempre troppo presto
a scadere,
una lettera d’amore.
E chissà se sarà il caso
o qualcosa di già deciso
che, tra distese di volumi,
ti porta verso un libro
e non un altro.
I nostri li abbiamo sfogliati
e chiusi troppo in fretta,
per riporli quasi intatti
sui ripiani del tempo.
E affiora solo adesso
un’ombra di rimpianto,
per ciò che non abbiamo letto,
e non leggeremo mai più,
della magia, di noi due.
6° Classificato
MENZIONE D'ONORE
Sante Serra
con l'opera:
Bus linea 37
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
7° Classificato
MENZIONE D'ONORE
Raffaele Ventola
con l'opera:
Fiori d'acqua
Dario Marelli
con l'opera:
Sillaba di eterno
Sillaba di eterno
Sapessi
io discendere i meriggi
allungati
come ombre scure sulle case
al
riparo da spigoli di vento,
fermare
l’inesorabile incedere del tempo
e
ritrovare quegli angoli di pace
chiusi
a chiave e abbandonati in un camino
colmo
di cenere e ricordi
di
fossette rosse e baci sulle guance.
Sapessi
dar voce alla luce dei silenzi
che
mi parlano e mi abitano e mi vegliano,
pioggia
gentile sui fili d’erba dei cortili
intorpiditi
nel mattino
e
disvelare il segreto del tuo sguardo,
quel
sorriso luminoso di bambina
che
emana verità e non chiede nulla in cambio.
E
infine liberare il cielo dalle nuvole,
volteggiare
come un falco nell’azzurro
e
poi lanciarmi nel muto vortice dei sogni
per
fugare ogni paura.
Solo
cosi riuscirei ad abbracciare
lo
splendore del tramonto che declina
e
cesellare i contorni della notte.
C’è
troppa vita, sai, per restare appena uomini
appesi
come nubi a un brivido di cielo.
Sapessi
arrestare lo sfilare dei miei giorni
e
indovinare la parola in fondo al cuore
sceglierei
di essere con te
sillaba
di eterno.
3° CLASSIFICATO
(pari merito)
Anna Maria Deodato
con l'opera:
Quei gerani rossi sul balcone
Mai
lasciai quella casa padre mio,
il
divano consumato delle sere
la
tovaglia a fiori gialli
il
profumo del pane di burro, di scuola,
piccole
mani a tingere quaderni
e
l’odore del mare.
Qui
ancora fioriscono le siepi
solcati
dai ricordi
vive
la zagara al respiro del vento
che
ha disperso le tue orme.
All’ombra
dei salici rivedo noi, come allora,
ad
ascoltare insieme il nostro fiato.
Era
il tuo sguardo radice forte
che
segnava la via per non smarrirmi
la
pacca sulla spalla, la mano
nella
mano mia fanciulla
e
le parole.
Mi
manca la tua voce, riva fedele
ad
aspettarmi sulla soglia
nell’aria
salmastra della sera.
La
ritrovo nel tuo inchiostro ora
su
pagine sgualcite con l’odore di passato
nel
soffio dei ricordi dal sapore dolce amaro
nel
mormorio delle preghiere
a
inventare il mio cammino.
Sapessi
almeno dove sei!
Ti
cercherei in mezzo al tuo infinito
come
aquilone accarezzerei il tuo vento
ritroverei
quegli occhi tuoi
che
mai mi hanno lasciato
e
nel limite di luce che divide
e
dei tuoi gerani rossi sul balcone.
3° CLASSIFICATO
(pari merito)
Marco Marra
con l'opera:
Follia
In
quei luoghi solitari,
fra
le stanze anguste senza suono,
il
cuore è spento;
come
in un naufragio di sentimenti,
come
scivolasse dalla carne all’anima.
Soltanto
vite disarmate, schierate a resa,
tra
le pieghe di volti pallidi e smunti,
bianchi
come angeli,
persi
nell’assenza di uno sguardo vitreo;
vite
che risalgono una linea scura,
arrivando
fino a una soglia livida…
Il
punto di non ritorno.
La
Morte risuona fra quelle stanze:
sorda
come un passo appesantito
vibra
nell’urlo del suo silenzio spettrale.
Se
ne sta sui letti, su materassi sfatti,
logori
di sporcizia e blatte nere;
attende
guardinga,
poi
d’improvviso sputa nauseabonda
impregnando
le lenzuola.
Quei
letti viaggiano verso un posto
dove
la pace li attende vestita d’angelo.
4° Classificato
MENZIONE D'ONORE
Vincenzo Mancinelli
con l'opera:
Fummo le occasioni di Novembre
Credo d’aver nascosto i tuoi sguardi
nella
luce
del
tempo che si ferma,
in
un restauro silenzioso di dolore.
A
nulla è valso il ricordo,
durato
meno di un tramonto, appena l’autunno.
E
poi, la mente,
mi
ha strappato via il pensiero.
Eravamo
l’ultima piuma del vento
in
un cielo di pioggia.
Siamo
andati altrove, volando
dove
la terra non si arrende alle stagioni.
Ti
cerco
in
un treno che mi aspetta.
Ora,
la
valigia pesa del nostro addio.
Ti
conservo, qui
nel
suono di una parola
che
non ho mai scritto
-
amandoti
nella
mia voce.
5° Classificato
MENZIONE D'ONORE
Edoardo Firpo
con l'opera:
Astratto
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Ha
un suono diverso,
la carta che si strappa
sulle bizzarre vie
d’un incontro casuale.
E fa sempre troppo presto
a scadere,
una lettera d’amore.
E chissà se sarà il caso
o qualcosa di già deciso
che, tra distese di volumi,
ti porta verso un libro
e non un altro.
I nostri li abbiamo sfogliati
e chiusi troppo in fretta,
per riporli quasi intatti
sui ripiani del tempo.
E affiora solo adesso
un’ombra di rimpianto,
per ciò che non abbiamo letto,
e non leggeremo mai più,
della magia, di noi due.
6° Classificato
MENZIONE D'ONORE
Sante Serra
con l'opera:
Bus linea 37
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Ti
ho rivista
fra
studenti annoiati
e
borse della spesa.
Occhi
contro occhi
sorriso
contro sorriso.
Alla
prima fermata
sei
scesa. È salito il nulla,
senza
spingere.
7° Classificato
MENZIONE D'ONORE
Raffaele Ventola
con l'opera:
Fiori d'acqua
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Te
lo racconterà il vento,
di
quanto il mare urla forte, nelle notti d’inverno:
se
chiudi gli occhi adesso, sentirai il suo tedio... avvolgerti il
cuore.
E
quel lago, sposo del cielo
dove
si affacciano i tuoi giorni e ti raccontano i miei...
adesso
bagna le prime ninfee;
avvolte
in abbracci di foglie a suggellare amore.
Il
mio pensarti si aggrappa alle nuvole, a sera
e
segue rotte di solitudini, di silenziosi voli di gabbiani,
calcando
strade di neve e riverberi di stelle...
per
poterti ancora raggiungere.
Si
svuota il calice del tempo
nelle
prigioni dove non germoglia mai il sole,
e
crescono le mie inquietudini,
bagnandosi
di silenzi insopportabili.
Ma
tu non fermarti ad aspettare,
segui
il tuo cuore, non spegnere le nostre lune:
Io
ti porterò in serbo come maggio porta in serbo la primavera;
un
seme già vive beato, del fiore che cela dentro.
8° Classificato
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Alessandra Nateri Sangiovanni
con l'opera: I giorni di Capaci
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Il
tuo ultimo respiro
respira
e grida in un giardino.
Sul
tuo sangue alberi crescono vigorosi.
Le
radici sulla tua parola.
Bimbi
affondano le mani nella terra.
Piantano
fiori e come sciami
d’api
laboriose fanno rumore.
Il
vuoto, il tuo vuoto, è pieno.
E
la voragine colma di miele.
Amaro
miele d’asfodelo.
Guarda:
c’è il sole
sul
giardino che non c’era.
8° Classificato
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Sara Rodolao
con l'opera: Vorrei Spiegarti
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Non
condanno, credi,
la
leggerezza che indossi ogni mattina,
ma
stasera il tuo sarcasmo spezza le ali ai miei gabbiani,
ammulina
tristezza negli anfratti della mia rada.
Per
un attimo penso di aprirti un varco ai miei pensieri,
poi
mi invento una scusa per rimandare l’impatto,
potrei
frantumare il tuo fragile universo.
Scelgo
di tacere.
Vorrei
spiegarti, vorrei tanto spiegarti
dell’umiltà
necessaria a crearsi una presenza
con
cui dividere l’anima in sere come questa
col
pianto del cielo che batte contro i vetri,
ma
tu continui a giocare a palla con i miei silenzi,
non
ti accorgi della mia assenza.
L’urlo
che non sgorga dalle labbra,
mi
esplode nel cuore, ma il boato non ti giunge,
non
vedi il filo spezzato,
né
l’aquilone incastrato nei roveti,
tanto
meno le gocce di cristallo che cadono furtive sul mio seno.
E
mentre tu continui a ridere del mondo,
il
dolore mi cammina sul cuore,
lasciando
orme profonde come Il respiro del mare.
…Scelgo
il Silenzio…
8° Classificato
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Valter Simonini
con l'opera: Fratellanza
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Mi
basta un palmo d’acqua per la sete,
quando
le rupi spaccano la luce
e
l’astro s’erge sopra il mezzogiorno;
erubescenti
s’alzano i pensieri,
volano
al mare calmo, che non urla,
anzi,
mi manda un fiato primordiale
e
canta ninnenanne di salmastro.
Forte
è il bisogno d’essere abbracciati
quando
la madre muore e non ci sei;
è
allora che si alza, solitaria,
quella
canzone antica che cantava
soffiando
sui ginocchi insanguinati,
le
mani calde, stese sulla fronte
e
gli echi della radio per le stanze.
Adesso,
solitario in questo immenso,
si
formano le eidetiche parvenze,
sogni
mai fatti, come i viaggi persi,
di
splendide morgane obnubilanti
e
avulsi vuoti che premono la mente;
Non
posso sopportare questi orchi
che
l’ombra fan calare dentro al cuore.
Calcare,
eppure, devo questa strada
d’un
ritornare che il respiro leva
verso
la mera casa, incastonata
nei
sassi sorridenti dei ruscelli.
Sera
verrà di nuovo, sopra i borghi
e
nel giaciglio freddo sentirò
gettarmi
addosso il manto dal fratello.
9° Classificato
MENZIONE D'ONORE
Manuela Magi
con l'opera: Mandami a dire
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Mandami
a dire
che
la brina sui giardini,
è
solo il ricamo dell'aurora
e
la delicata cucitura sul mattino.
Mandami
a dire
che
il mare arruffa i flutti
e
mentre aspetta primavera,
deterge
di freddi tocchi
le
sponde di maree.
Dimmi
cosa annega la pioggia
-quando
scende-
se
le orme frettolose dell'amore
si
abbracciano nel buio della sera.
Vorrei
poterti dire
che
il gelo della solitudine
rimane
appeso ai rami
e
che la primavera
ne
scioglierà le gocce,
fino
a diventare copiose gemme.
Vorrei
poterti dire
che
il mare si poggia sugli atolli
e
che l'estate asciuga la battigia
-mentre
sogni-
10° Classificato
MENZIONE D'ONORE
Chiara Marinoni
con l'opera: Il colore del silenzio
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Che
strano vedere i silenzi
affacciarsi ai balconi
nemmeno fossero fiori
mentre la solitudine stride
dove ogni colore
alberga tra i petali
e il cipresso fa ombra
dentro le feritoie del vento
seminando granelli
di domani ai più pazienti.
Comprendo l'ingenuità
del mio tracciare
un'intensità breve
dove tutto, fino in fondo
appare nei sogni
anche il colore del silenzio.
affacciarsi ai balconi
nemmeno fossero fiori
mentre la solitudine stride
dove ogni colore
alberga tra i petali
e il cipresso fa ombra
dentro le feritoie del vento
seminando granelli
di domani ai più pazienti.
Comprendo l'ingenuità
del mio tracciare
un'intensità breve
dove tutto, fino in fondo
appare nei sogni
anche il colore del silenzio.
Sezione B
Poesia a tema ispirata all’opera di E. Tadini: “Fiaba”
Poesia a tema ispirata all’opera di E. Tadini: “Fiaba”
1° CLASSIFICATO
Sualen Riccardi
con l'opera
" Image e Magie "
in premio targa in cristallo raffigurante l'opera pittorica
" FIABA " di Emilio Tadini
su gentile concessione degli eredi
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Torreggerà
un cappello
da
indossare nel sogno,
una
città per molti
-Babele
nana, misera e nuda-
Un
topo rosicchia il confine
Tra
la luce e le immagini orrifiche
-corre
indenne tra i due lati-
Amleto
sembra perso…
Cosa
chiudere a chiave?
Image
e Magie
e
la caverna dei giganti
giù
dalla scala a chiocciola.
Visione
onirica,
sonno
che non è ricordo
Ma
immersione.
Magia
immaginifica colorata di rosso.
La
lunga notte
E
un mondo sotterraneo
che
s’attorciglia ad un amo.
Image
e Magie
Tra
loro un mondo, una fiaba
dove
si indossa una città sulla testa.
2° CLASSIFICATO
Giovanni Odino
con l'opera
" Imperfetti mondi "
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Quando
il pensiero si stinge nel sonno,
altri
imperfetti mondi si presentano.
(Come
se fosse possibile viverli!)
Ci
sono prati cosparsi di parole
arrese
al calpestio del tempo.
(Di
quale tempo? Dunque è questo il mio?)
Ci
sono monti e fiumi e mari e spiagge
e
venti che raccolgono i miei sguardi.
(È
luogo di visioni e di silenzi!)
Non
passa per quest’ansimi la vita:
qui
giace solo fino alla mattina.
(Non
basta, dunque, indugiarvi il senno?)
3° CLASSIFICATO
Flavio Provini
con l'opera
" Magie
di ieri, immagini d’oggi (Fra le mie fiabe) "
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Non
so più il bacio caldo e speranzoso
che
ridesta la Bella Addormentata
dai
sogni aurei di un magico riposo
e
la ritorna viva e innamorata.
E
quella scarpetta ignota in cristallo
mai
trova la gemella per il ballo,
sussulta
chi la prova: ‘aia, che male!”
Spelacchiato
vivacchia il Lupo a stento
nella
tana, non bazzica più il bosco
né
adesca, né tenta camuffamento,
si
nega al ruolo di cattivo e losco….
più
non muta il ranocchio per magia,
gracida
sempre verde e brutto assai,
della
finzione serba nostalgia,
di
quando tornava bello caso mai.
Che
strano è Pinocchio, così sincero
col
nasino dalla punta all'insù,
litiga
coi più nel dir sempre il vero,
è
adulto adesso, senz’alcun tabù.
La
Fiammiferaia ora è via di strada,
s'è
maritata scaltra a un bel banchiere,
vive
una villa al mare, veste Prada,
ha
cambiato i cerini col potere.
Biancaneve
non la conosco più,
sembra
Pocahontas tant’è abbronzata,
con
la strega è volata a Malibu'
giacché
dal principe s'è divorziata.
Dove
s’è cacciata la Sirenetta?
Dicono
che si lagna giù ai fondali,
con
Eric è finita troppo in fretta:
“gli
uomini purtroppo son tutti uguali”!
Non
rispondono all'appello altri eroi,
il
gatto usa stivali a nascondino,
Pollicino
bada agli affari suoi,
così
alto ora…io lo ricordo piccino.
Fanciullo
come me di quarant'anni,
memore
dei nonni chinati al letto,
dei
racconti d’orchi, nani e altri inganni
dove
trionfava sempre il prediletto.
4° CLASSIFICATO
MENZIONE D'ONORE
Lavinia Frati
con l'opera
" Il pescatore di crepuscoli "
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Fermo,
al valico del sole
con
la terra che è ormai quasi un miraggio
tendo
la rete all’astro.
Guardo,
la luce discendere veloce
aprire
una voragine scomposta
che
snuda il centro delle forme.
Muto,
col respiro trattenuto
catturo
il crepuscolo impigliato
la
dispersione dell’azzurro sino al giallo.
Piano,
sciolgo la stretta della rete
la
vita si sgretola e mi invade
dissolto
salgo poco a poco.
5° CLASSIFICATO
MENZIONE D'ONORE
Carmelo Salvaggio
con l'opera
" Favola "
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Immagina
un
sussurro
che
d’eleganza
vesta
i giardini dell’anima.
Raccogli
a piene mani fiori appena sbocciati
nei
prati di questa incerta stagione che di grigio
ancora
tinge paesaggi mattutini e di nero le ore della sera.
Io
non so regalarti magie che contrappongano alla nostalgia venti nuovi
di speranza
ma
ci sono artisti che sanno dare voce vera alla misteriosa favola del
nostro tempo.
6° CLASSIFICATO
MENZIONE DI MERITO
Angie Patti
con l'opera
" un cappello di paglia "
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
un
cappello di paglia
sul
viso incorrotto
da
solchi profondi
lo
sguardo indaga
nel
mondo del reale..
muove
ai colori
le
case e i palazzi
distanze
improvvise
e
luoghi comuni
oltre
le buie finestre..
l'uomo
scruta
inventa
e segna
nella
magia di sempre
mentre
il tardo siede
silente
e ignaro
senza
verbo ripara
lontano
dalla fiaba
dell'uccello
che canta..
è
sprezzante il cuore
all'immagine
palese
si
cerchi la chiave
nel
delirio
e
nell'incanto
poiché
l'accesso
è
trama dell'inedito..
7° CLASSIFICATO
MENZIONE DI MERITO
Raffaele Ventola
con l'opera
" Oniriche fiabe "
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Noi,
saltimbanchi dell’essere,
rinchiusi
dietro un vetro di parole non dette,
carillon
solitari, nella stanza segreta dei ricordi,
voliamo
con ali di cristallo…
come
rondini in cerca di un nido,
sopra
i folti giardini del tempo.
Poveri
pagliacci tristi,
oniriche
fiabe nel crepuscolare risveglio,
fogli
bianchi dispersi nel vento della vita.
Ci
sorprendiamo del cielo in tempesta
e
ci innamoriamo di un pallido arcobaleno,
quando
il sole lo tiene per la coda…
nella
nebbia dorata del giorno.
E
intanto guadiamo lontano, oltre il mare dei nostri occhi,
sperando
di essere vele sui crinali del cielo,
sorrisi
di bimbi su una giostra di un lontano luna park,
che
girano, come girasoli nel prato,
tenendosi
forte… dall’altra parte del sogno.
8° CLASSIFICATO
MENZIONE DI MERITO
Pier Quirica Tola
con l'opera
" Il mio volo "
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
La
leggerezza è un volo armonico
un movimento che dipinge l'aria
nasce dentro di noi, prima
di ogni fuga verso l'alto
un movimento che dipinge l'aria
nasce dentro di noi, prima
di ogni fuga verso l'alto
è
un vuoto colmo di cielo
è un desiderio di pace
è un raggio di sole nel buio
è un sapore di miele e limone
è un desiderio di pace
è un raggio di sole nel buio
è un sapore di miele e limone
l'ostinazione
a cercare maturità
nei particolari indefiniti, non mutano
solo perché vogliamo credere
in qualcosa di diverso, in qualcosa
nei particolari indefiniti, non mutano
solo perché vogliamo credere
in qualcosa di diverso, in qualcosa
a
cui somigliare, respiro e slancio
nel salto che magari ci farà cadere ma
al nostro fianco, qualcuno ha imparato
ad amarci così come siamo, perché
nel salto che magari ci farà cadere ma
al nostro fianco, qualcuno ha imparato
ad amarci così come siamo, perché
la
leggerezza in volo è abbandono...
9° CLASSIFICATO
MENZIONE DI MERITO
Fabiano Braccini
con l'opera
" Anagrammi dell'immaginazione "
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Tu
respiri ogni magia, caro Maestro!
E
abbracci l’emozione
degli
infiniti spazi
dell’universo
che ti prende il cuore
con
lampi di colore rilucente,
volando
senza peso,
tra
gli aridi profili immateriali.
Enormi
case arrampicate a schiera,
una
sull’altra in bilico
e
tutte a luci spente,
stanno
anonime e grigie a misurare
il
passare implacabile del tempo
con
calendari fermi
sul
mistero inquietante dell’eterno.
Schioccano
i drappi e le ali da badessa.
Chi
è più potente addita
quanto
vorrebbe avere,
e
intanto fugge strisciando di paura
chi
sa di aver perduto la partita.
Con
occhi acuti, arcigni,
la
coscienza scruta, giudica e tace.
Manichini
adescati dalla vita
spiccano
al piano basso
mentre
sul fondo l’ombra si fa scura.
9° CLASSIFICATO
MENZIONE DI MERITO
Beratto Alessandra
con l'opera
" La magia delle parole ovvero Io e la poesia "
(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
Son
sui fogli poesie con vocine solitóno ,
elenchi
di parole sfrombie e stronfie ,
altre
megie , zangrute e fosche
come
nubi autugne ed impiovasche ,
dove
il cuore s'attorcia muto
e
poi pallido desmaglia in fiocaluce .
Altre
ancor son ghiácciole e rabbiose ,
come
cieli dicembrini biancoghiaccio
dove
l'animo s'appalla groviglioso
e
privigioia gemolecchio lento sviria .
Recitate
da poeti con voce lassa ,
gli
occhi al ciel in finte sgnacche ,
par
di moda lo star aprencoluti
a
guardar che la tristezza ambia e slambra .
Ma
il mio cuore la magia sempre cerca
in
parole segretelle e nascondine ,
in
parole zímparlecchie a frugliascose
che
suonino a zirli e tronfi trilli ,
come
in cieli marzolini e ventallegri
dove
il cuore si sonaglia in dondi e bricchi .
E'
la malìa di parole che zimpiano a rifrulli ,
lasciando
che il cuor rapito respiri a ludi ,
che
tu rida in trastornilli e zimparlecchi
e
in ascolto meravígi e stupornelli .
Non
più rime cupe e fosche
o
ricolme di ricordi privirisa ,
ti
regalo solo frasi di celeste portentoso
come
i cieli soldimaggio in cirri e nembi
Cuordaprile
scrivo e creo
e
a parole magicandre dono vita ,
poi
festicchia e gaiallegra pirimpacchio
quando
zurli , ridi e ciarli
e
mi dici tra sorrisi ed euforiglia
“ Son
felice per davvero , meraviglia ! ”
Sezione C - HAIKU
1° CLASSIFICATO
vincitore assoluto
Maria Teresa Piras
con l'haiku
in premio la pubblicazione della silloge
" Si sfogliano i gerani (sul davanzale) "
in copertina l'opera " OASI "
su gentile concessione
del Maestro Intestazionale d'Arte Mario Salvo
1° CLASSIFICATO
vincitore assoluto
Maria Teresa Piras
con l'haiku
refolo
estivo -
si
sfogliano i gerani
sul
davanzale
in premio la pubblicazione della silloge
" Si sfogliano i gerani (sul davanzale) "
in copertina l'opera " OASI "
su gentile concessione
del Maestro Intestazionale d'Arte Mario Salvo
edita da Edizioni Accademia Barbanera
quiete d'utunno
profumano di vento
i campi arati
3° CLASSIFICATO
Maria Teresa Sisti
con l'haiku
pruno fiorito
tra i capelli raccolti
i primi sogni
4° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Lucia Griffo
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Lucia Griffo
con l'haiku
stille di luce
nel tramonto d'inverno
il mio vagare
4° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Nazarena Rampini
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Nazarena Rampini
con l'haiku
ciliegio in fiore
insegnami a cadere
senza rumore
5° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Angiola Inglese
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Angiola Inglese
con l'haiku
l'ora di andare
la prima fioritura
dell'oleandro
5° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Rosaria Lo Bono
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Rosaria Lo Bono
con l'haiku
Finestre aperte
Il glicine profuma
tutte le stanze
6° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Antonio Contoli
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE
Antonio Contoli
con l'haiku
il vecchio fico
oggi ha le braccia cariche
solo di vento
7° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Ornella Vallino
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Ornella Vallino
con l'haiku
Gelida notte
A riempire il nido
solo la neve
7° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Cinzia Pitingaro
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Cinzia Pitingaro
con l'haiku
glicine in fiore
la casa abbandonata
profuma ancora
7° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Maria Laura Valente
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Maria Laura Valente
con l'haiku
sullo scrittoio
un foglio resta bianco
luna d'autunno
8° CLASSIFICATO
MENZIONE DI MERITO
Antonella Tissot
con l'haiku
MENZIONE DI MERITO
Antonella Tissot
con l'haiku
notte d'estate-
nella ciotola il gatto
beve la luna
9° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Roberto Timo
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Roberto Timo
con l'haiku
neve d'aprile
si sciolgono nel cielo
gli ultimi fiocchi
9° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Mariella Zoppi
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Mariella Zoppi
con l'haiku
vele sul mare-
le gonfia il libeccio
come farfalle
10° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Claudia Messelodi
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Claudia Messelodi
con l'haiku
prati a colori
dalle ultime nevi
spuntano i crochi
10° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Carla Maria Pellegrini
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Carla Maria Pellegrini
con l'haiku
gela la brina-
la fine ragnatela
sembra un ricamo
10° CLASSIFICATO
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Giovanna Restuccia
con l'haiku
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO
Giovanna Restuccia
con l'haiku
il temporale -
cadono i boccioli
della camelia
Sezione D - Pittura
1° CLASSIFICATO
vincitore assoluto
SERENA CENDRON
con l'opera
" Kaleidoscopio "
Acrilico su sassi dipinti interamente a mano – Base legno 52,5x 39,5cm
in premio la pubblicazione dell'opera
in copertina di Antologia
" d'inchiostri, Amore e altre storie "
2° CLASSIFICATO
CARMELO TOMMASINI
con l'opera
" Maschera Totem "
1° CLASSIFICATO
vincitore assoluto
SERENA CENDRON
con l'opera
" Kaleidoscopio "
Acrilico su sassi dipinti interamente a mano – Base legno 52,5x 39,5cm
in premio la pubblicazione dell'opera
in copertina di Antologia
" d'inchiostri, Amore e altre storie "
edita da Edizioni Accademia Barbanera
2° CLASSIFICATO
CARMELO TOMMASINI
con l'opera
" Maschera Totem "
olio su tela 73x60
olio a spatola su tela - dim. cm. 60x40
Acquerello 28,5x38,2
acrilico - cm 80 x 60
pastello cm 40 x 27
Acrilico 40x50
acquarello su carta cucita, cm 70x50
olio su tela 60x80
10° CLASSIFICATO
Menzione di Merito
RICCARDO PAOLO RADICE
con l'opera
" Sole di mezzanotte "
olio su tela - cm 40x50
Tutte le opere pittoriche pervenute al Premio
sono state videoproiettate durante la Cerimonia di Premiazione:
il video a cura di ImmagineArte
è visibile sul canale YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=sqqCszhsKiE
Sezione E
Vernacolo “Memorial Antonio Regondi”
1° CLASSIFICATO
vincitore assoluto
STEFANO BALDINU
con l'opera
" I vêgi che zugân a-e bocce "
in premio Assegno di 100,00 Euro offerto dalla famiglia Regondi
(il testo premiato e inserito in Antologia)
Queste
doméneghe matinn-a che
se
arvôn sorvia de noî a un resâto
de sô
fra
e pæte de spàlle do invèrno son giornâe
che
repigiân scilabe interotte conservou
drénto
i féuggi de giornâle, un òrgano
sotovôxe
a
sostegni a paròlla de Dîo inte equilibrio in sciô
scilénçio.
È
quæxi un dô quésta ànscia ch'o fâ
mâ
de
ûnn-a telefonâ,
a prononçia de unn-a caréssa familiâre,
ûnn-a
scimilitùdine de afètti un pö mêno distànti
a
dâ un sénso a-a memöia;
cosci
se vâ con quéllo pöco de feliçitæ
inte vénn-e
a
scrutâ questa crîxi, questa frêve che
consûmma
e seguésse e o futûro inta forma
de
armélle de ûnn-a mêza méia.
Esci
è vitta ànche questa porçion de çe,
questo
croxevèrba de onbre e de lûxi che
passe
inte
pêtene di rammi e che ne fa asomegiâ
a
pedinn-e in atéiza de ûnn-a mesciata;
esci è vitta
anche
questo dòppodisnâ che acorde fra i
cortîi
dexinénse
de vôxi a sovertî o finâle
de un giorno
comme
unn-a fantinétta de l'éuggio sfinie sospésou fra a parpella e o
tramonto.
Cosci
se ne van, ûnn-a doppo l'âtra,
queste doméneghe,
menûi
de univèrso da alugâ in scilénçio
inte
quàrche stàcca, in quéi bordigòtti
vixin
a-o cheu amaciâti da e axinélle de âia
e
no inporta si dovému pigiâ a vitta
comme
e mêxinn-e, gossa doppo gossa, a noi o mondo
se
paiâ sénpre o arubatâ
de ûnn-a bòccia
I
VECCHI CHE GIOCANO A BOCCE
Queste
domeniche mattina che/si aprono su di noi ad un sussulto di sole/fra
le scapole dell'inverno sono giornate/che riprendono sillabe
interrotte conservate/dentro i fogli di giornale, un organo in
sordina/a sostenere il Verbo di Dio in equilibrio sul silenzio.//E'
quasi un dolore questa ansia struggente/di una telefonata, la
pronuncia di una carezza familiare,/una metafora di affetti un po'
meno distanti/a dare un senso alla memoria;/così si va' con quel
poco di felicità nelle vene/a scrutare questa crisi, questa febbre
che/consuma le certezze e il futuro nella forma/dei semi di una mezza
mela.//Eppure è vita anche questa porzione di cielo,/questo
cruciverba di ombre e di luci che passa/nel pettine dei rami e che ci
fa assomigliare/a pedine in attesa di una mossa; eppure è vita/anche
questo pomeriggio che accorda fra i cortili/desinenze di voci a
sovvertire il finale di un giorno/come una pupilla sfinita sospesa
fra la palpebra e il tramonto.//Così se ne vanno, una dopo l'altra,
queste domeniche,/spiccioli di universo da riporre in silenzio/in
qualche tasca di una giacca, in quei ripostigli/vicino al cuore
macchiati da acini d'aria/e non importa se dovremo prendere la
vita/come le medicine, goccia dopo goccia; a noi il mondo/ci sembrerà
sempre il rotolare di una boccia
Dialetto:
Genovese di Genova
2° CLASSIFICATO
ENRICO SALA
con l'opera
" Fiûr selvàdegh "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
Bevi
fiaa
de ricôrd
fin
a l'òrlu di mè penseer,
ciocch
de
sògn negaa
in
del lacc di maten.
La
turna
la
rùndin
in
cerca del nîd,
gott
de tèmp
perduu
soeu i ûr moeutt
de
ann senza sumènza
E
rèsta
dumè
l'udür
d'
un fiûr selvàdegh
che
cunt i oeucc saraa
l'è
naa adree ai stèll
Fiore
selvatico
Bevo
/ sorsi di ricordi / fino all'orlo dei miei pensieri, / ubriaco / di
sogni affogati / nel latte dei mattini. // Torna / la rondine / in
cerca del nido, / gocce di tempo / perdute sulle ore mute / di anni
senza seme. // E rimane / solo l'odore / di un fiore selvatico / che
con gli occhi chiusi / ha seguito le stelle.
3° CLASSIFICATO
LAURA KLEMM
con l'opera
" Tangibile "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
Joyau
de plénitude
qui
courbe mon regard
sur
le silence soyeux
et
l’âme glisse sur la nuit
au
sacre de nos vies
alvéolée
de tendresse.
De
vous à moi
le
souffle vogue
léger
comme la plume
pour
iriser l’espoir
et
au petit matin
il
reste le tanin
sur
nos paupières de lunes.
Tangibile
Gioiello
di abbondanza/che
piega il mio sguardo/sul
silenzio di seta/e
l’anima scivola nella notte/alla
consacrazione delle nostre vite/intrisa
di tenerezza.// Da
voi a me/il
respiro vaga/leggero
come una piuma/per
irridere la speranza.//Al
mattino/rimane
il tannino/sulle
nostre palpebre lunari.
4° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione d'Onore
MARIA ANTONIETTA DOGLIO
con l'opera
" Quàder "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
E
a rest tèila bianca,
a
spet i color dël tò amor
për
tenzime ’d lus.
Quadro
E
rimango tela bianca/aspetto
i colori del tuo amore/per
tingermi di luce.
Dialetto
Piemontese
4° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione d'Onore
ANNA MARIA LAVARINI
con l'opera" Scoltar la so vosse "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
E
i batola
contandome
fole
par
farme coraio.
E
i ciassa
par
spaentarr strie
e
ciamar primavere.
E
i sona pifari
par
strapegarme destante
da
na realtà me stiga.
Parole
sensa rosta
che
core ude…
e
che no me le chieta la paura.
Serarò
for da l’usso
el
bordel del giorno,
drento
casa trovarò a spetarme
el
Silenzio, un amigo vero
e…se
la contaremo.
Ghe
confidarò i me crussi
e
lu ’l me scoltarà
e
con parole de mel
me
sugarà lagrime e sbreghi.
Scoltarò
la so vosse,
na
nenia che dise de sperar
e
che, anca par mi ’n te ’l cel
se
impissarà ancora, s-ciapi de stele
ASCOLTARE
LA SUA VOCE
E
parlano/raccontandomi
favole/per
farmi coraggio.//E
fanno chiasso/per
spaventare streghe/e
chiamare primavere.//E
suonano pifferi/per
trascinarmi lontano/da
una realtà che mi istiga.//Parole
senza freno/che
corrono vuote…
/e
che non mi quietano la paura.//Chiuderò
fuori dall’uscio/il
frastuono de giorno,/dentro
casa troverò ad aspettarmi/il
Silenzio, un amico vero/e…
ce la racconteremo.//Gli
confiderò i miei crucci/e
lui mi ascolterà/e
con parole di miele/mi
asciugherà lacrime e ferite.//Ascolterò
la sua voce,/una
nenia che mi dice di sperare/e
che, anche per me nel cielo/si
accenderanno ancora, sciami di stelle.
5° CLASSIFICATO
Menzione d'Onore
AGNESE GIRLANDA
con l'opera" Serando i oci "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
Stradele
de giara incandìa dal sol
e
slavà dai temporai,
basa
contré salveghe come leori
cucié
ne le sòche del monte,
piene
de spiriti ofeghé
da
la nostalgia.
Strabuco
nel dolso batolàr
de
fringuéi e pispole
che
se dindola come foie,
gaiarde
farfale
sora
la mascagna dei boschi
despetenè
da’l vento.
Là,
sul meàl de piera rosa
no
gh’é ciaciare de care vecete
che
rispólvara parfumi de fameia,
infumenté
da la polenta
menà
col triso
e
cota nel stagnà de rame,
su
i senoci de'n fogolar
sempre
’nfogà!
Su
la sperangola de’n ricordo garbo
dorme
on vecio paletò militar:
ombrela
a la man, cuceto dei tati... e,
serando
i oci, vedo slise pianele
caressar
quarèi sbecolé da l’amor.
CHIUDENDO
GLI OCCHI …
Stradine
di ghiaia strinate dal sole /e slavate dai temporali, /baciano
contrade selvatiche come lepri /acquattate nelle radure del monte
/zeppe di spiriti offuscati dalla nostalgia. // Inciampo nel dolce
chiacchierio /di fringuelli e pispole /che si dondolano come foglie,
/ gagliarde farfalle / sui capelli dei boschi /spettinati dal vento.
// La, sulla soglia di pietra rosa / non ci sono chiacchiere di care
vecchiette / che rispolverano profumi di famiglia, / affumicati dalla
polenta / rigirata con la frusta / e cotta nel paiolo di rame, /sulle
ginocchia di un focolare /sempre infuocato! // Sul bracciolo di un
ricordo acerbo / dorme un vecchio paltò militare: /ombrello alla
mano, culla dei bimbi … e, / chiudendo gli occhi, vedo lise
pianelle /accarezzare mattoni sbrecciati dall’amore.
6° CLASSIFICATO
Menzione di Merito
ANGELO GALLO
con l'opera
" Er fojo bianco "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
7° CLASSIFICATO
Menzione di Merito
ROSARIA LO BONO
con l'opera" A chiù bedda puisia "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
8° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito
ANTONELLA PROIETTI
con l'opera" La stracciatella "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
8° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito
ALBERICO CONTURSI
con l'opera" Cà de ringhera "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
9° CLASSIFICATO
Menzione di Merito
RENATO AROSIO
con l'opera" Ul cunsili da la mia nona "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
10° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito
SALVATORE GAZZARA
con l'opera" ‘nfanzia ‘bbannunata "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
10° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito
PATRIZIA STEFANELLI
con l'opera" Storie di mare "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
(dialetto di Gaeta)
(il testo premiato e inserito in Antologia)
‘n
fojo bianco co’ ‘na matita
vie’
dato a tutti all’inizzio de la vita:
prima
nun sapemo manco come se fa
poi
ce cominciamo le prime forme a disegna’
cioè
le perzone come ce sembra de vedelle
basse,
arte, de tanti colori, brutte e belle
cor
tempo riuscimo puro a capille drento
così
disegnamo ‘n soriso o ‘na lacrima de pianto.
‘mparamo
a fa’li chiaroscuri de le perzone
oltre
l’apparenze non tutte so’ bbone.
Poi
ce mettemo ‘na casa ,quarche gatto, ’n cane,
‘n
grande sole, li fiori ,’na cesta cor pane,
gente
che va a lavora’ la matina presto
‘no
stormo de rondini su ner celo
‘na
ragazza co’ l’amore sur viso che fa ‘n ber gesto.
Vedi
lì ce so’certi bambini felici ner parco a gioca’
‘n
vecchio su ‘na panchina, tra ‘n po’ se ne va,
dice
ar vento che oggi se sente strano
e
lui je arisponne soffianno più piano.
Daje
e daje passa er tempo de la vita
così
sto fojo nostro ‘n giorno pare tutto pieno
ma
quanno te sembra che va male ed è finita
guarda,
c’è ‘n piccolo spazzio pe’ ‘n arcobbaleno.
Il
foglio bianco
Un foglio bianco con una matita/a tutti viene
dato all’inizio della vita:/prima non sappiamo neanche come si
fa/poi iniziamo a disegnare le prime forme/cioè le persone come ci
sembra di vederle/basse, alte, di diverso colore, brutte e belle/con
il tempo riusciamo anche a capirle dentro/così disegniamo un sorriso
o una lacrima di pianto/impariamo a fare i chiaroscuri delle
persone/oltre le apparenze non tutte sono buone/Poi ci mettiamo una
casa ,qualche gatto, un cane,/un sole grande ,i fiori, una cesta con
il pane,/gente che va a lavorare la mattina presto/uno stormo di
rondini su nel cielo/una ragazza con lo sguardo dell’amore che fa
un bel gesto./Guarda li ci sono dei bambini felici che giocano nel
parco/un vecchio su una panchina, tra un po’ se ne va/dice al vento
che oggi si sente strano/e lui gli risponde soffiando più piano./Un
po’ alla volta passa il tempo della vita/così questo nostro foglio
un giorno pare tutto pieno/ma quando ti sembra che va male ed è
finita/guarda ,c’è un piccolo spazio nell’arcobaleno/.
7° CLASSIFICATO
Menzione di Merito
ROSARIA LO BONO
con l'opera" A chiù bedda puisia "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
E
fu timpesta ‘nta la to menti
ti
parravu e li to occhi vagavanu assenti
all’impruvvisu
calò la negghia
purtannu
scunfortu a tutta la famigghia.
Li
to pinzeri si pirderu ‘nta nautru munnu
circavi
di capiri taliannuti ‘ntunnu
ogni
cosa chiù nun t’apparteni
mancu
ti ricordi di lu me’ beni .
Sti
to’ manu ca di nica mi pascevanu
e
ccu tantu amuri m’abbrazzavanu
ora
tremanu comu fogghi o ventu
e
m’accarizzanu senza nuddu sintimentu.
Ti
taliu e ti strinciu forti a lu me’ pettu
finu
chi chiuri l’occhi
matruzza
mia ti portu rispettu
e
ora ‘ntra li lacrimi ti dicu
ca
jo sti manu ti li biniricu
e
pi cchiddu ca ficiru pi la vita mia
ti
dicu ca tu si la chiù bedda puisia
scritta
‘nto cori e ‘nta l’arma mia .
La
più bella poesia
E
fu tempesta nella tua mente/ti parlavo ed i tuoi occhi vagavano
assenti/all’improvviso è scesa la nebbia/portando sconforto a
tutta la famiglia/I tuoi pensieri si son persi in un altro
mondo/cercavi di capire guardandoti intorno/ogni cosa più non ti
appartiene/neppure ti ricordi del mio bene./Queste tue mani che da
piccola mi imboccavano/e con tanto amore mi abbracciavano/adesso
tremano come foglie al vento/e mi accarezzano senza nessun
sentimento./Ti guardo e ti stringo forte al mio petto/fino che chiudi
gli occhi/madre mia ti porterò rispetto/e ora piangendo ti dico/che
io queste mani te le benedico/e per quello che fecero per la mia
vita/ti dico che tu sei la più bella poesia/scritta nel cuore e
nell’anima mia.
8° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito
ANTONELLA PROIETTI
con l'opera" La stracciatella "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
Magnavo,
da bambina,
quanno
faceva freddo,
‘na
bbona minestrina,
che
mamma me faceva co’ l’ovetto.
Me
piaceva assai quer saporetto,
de
bbuccia de limone,
noce
moscata e parmiggiano,
e
quer profumo che s’arzava piano.
Ma
qquello che davero m’encantava
era
quella maggìa ner pentolino,
ch
l’ovo, da sbattuto drento ar piatto,
in
tante scie dorate diventava
appena
s’encontrava cor bollore.
E
pure mo’, che nun so’ più
da
‘n pezzo regazzina,
pe’
famme ‘na carezza sopra er core,
me
faccio ancora quella minestrina,
che
sa de mamma, casa, e tanto amore.
(La stracciatella: traduzione dal romanesco)
Mangiavo,
da bambina,/quando
faceva freddo,/una
buona minestrina,/che
mamma mi faceva con l’ovetto.//Mi
piaceva assai quel saporetto/di
buccia di limone,/noce
moscata e parmigiano,/e
quel profumo che s’alzava piano.//Ma
quello che davvero m’incantava/era
quella magìa nel pentolino/che
l’uovo, da sbattuto dentro al piatto,/in
tante scie dorate diventava/appena
s’incontrava col bollore.//E
pure adesso, che non son più/da
un pezzo ragazzina,/per
farmi una carezza sopra il cuore/mi
faccio ancora quella minestrina,/che
sa di mamma, casa, e tanto amore.
8° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito
ALBERICO CONTURSI
con l'opera" Cà de ringhera "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
Sì!
Me senti on poo stracch!…
giornada
de segnà!
Me
stravacchi sù on basell de sass
vesin
la scòcca che la donda on ciccin,
taccada
a ‘na bròcca del platen
che
la sbusa la tòppia,
in
la cort de rizzada,
de
la cà de ringhera.
El
scrizz di cadenn
se
compagna al cicciarament
de
la gent tornada de bottega
che
la se prepara al disnà.
L’autunn
l’è scià … ven scur in pressa.
In
la cort, cadregh e scagnèi
per
i dònn che laoren a croscé
ò
sgranen el rosari
arent
la cappelletta.
Pòrt
mai saraa su la ringhera
de
la via Varesina…..
Cess
e lavandin in del canton
vesin
ai scal
tutt
nett e controllaa
a
rotazion da la gent.
Scòss
di poggioeu
con
vas de fior e rampicant
e
di pagn stes
taccaa
sù coi ciapparitt ai còrd.
Vardi
el grand platen sguarnii di foeuj,
i
sò ramm fann ragnera
nel
ciel preparaa al ciar de luna pièna.
Se
pizzen i lus in la cort
e,
pian pianòtt, in cà
el
silenzi le fa de padron.
Sì!
Me senti on poo stracch!
Di
chi ser…. là
resten
domà di vegg fotografii
in
bianch e negher….
Traduzione:
Casa di ringhiera
Si!
Mi sento un po’ stanco! …/ giornata particolare! / Mi straio
sopra un gradino di sasso / vicino ad una altalena che dondola piano,
/ attaccata ad un ramo del platano / che buca la pergola, / nel
cortile di selciato, / della casa di ringhiera. / Lo scricchiolio
delle catene / si accompagna alle chiacchere / della gente di ritorno
dal lavoro / che si prepara per la cena. / L’autunno è in arrivo …
viene buio presto / Nel cortile, sedie e sgabelli / sono a
disposizione delle donne che lavorano a uncinetto / o sgranano il
rosario / vicino alla cappelletta. / Le porte non sono mai chiuse
sulla ringhiera / della via Varesina … / I gabinetti e i lavandini
sono in un angolo / vicino alle scale / puliti e controllati / a
rotazione dagli abitanti. / Sui davanzali dei balconi / ci sono vasi
di fiori e rampicanti / e dei panni stesi / attacati alle corde con
le mollette. / Guardo il grande platano spogliato di foglie, / i suoi
rami sembrano ragnatele / nel cielo pronto ad accogliere il chiaro
della luna piena. / Si accendono le luci nel cortile / e, pian piano,
in casa / il silenzio fa da padrone. / Si! MI sento un po’ stanco!
/ Di quelle sere trascorse / rimangono solo delle vecchie fotografie
/ in bianco e nero … /
9° CLASSIFICATO
Menzione di Merito
RENATO AROSIO
con l'opera" Ul cunsili da la mia nona "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
Dumes
fa ho cugnusù una tusa
e
l’ho immaginada vestida da spusa
l’era
semplic e sincera
e
m’è sciupa la stupidera
ho
tra insem unacanzon sbalada
poc parol e una vus stunada
poc parol e una vus stunada
dentar
ghera però m acuto d'amur
cal ta faceva vibrà senza rumur
cal ta faceva vibrà senza rumur
sout
vous gà l’ho cantada
sicur d'avela conquistada
sicur d'avela conquistada
per
i prim vintot dì
l’ho pensada not e dì
l’ho pensada not e dì
stavum
insema e ma cumpurtavi ben
la rispetavi e sufrivi fin a la fen
la rispetavi e sufrivi fin a la fen
mi
cercavi parol per fat capì
ca riusivi no a stà senza da ti
ca riusivi no a stà senza da ti
ma
un car arnis cal saveva nient
al ma racuntà giuius e cuntent
al ma racuntà giuius e cuntent
che
l’altra sera l'aveva invidada
han
bevù, balà e le la s’era cunceduda
mi
son restà lì cume un sas
mé
vegnù una rabia, vurevi sparas
galò
spiegada a la mia nona
e la ma di, sta santa dona,
e la ma di, sta santa dona,
una
quei volta ga vor la frusta
per purtà a cà una roba giusta.
per purtà a cà una roba giusta.
Chi
al dupera trop ul bel parlà
al
ries a fa nient, al san tùcc!
Il consiglio della mia nonna
Due mesi fa ho conosciuto una ragazza /e l'ho immaginata vestita da sposa
/era
semplice e sincera /e
mi sono innamorato/ho
messo assieme una canzone sballata /poche
parole e una voce stonata
/dentro
però c'era un grido d'amore/che
ti faceva vibrare in silenzio/sotto
voce a lei l'ho cantata /sicuro
d'averla conquistata
/per
i primi ventotto giorni /l'ho
pensata notte e giorno/stavamo
assieme e mi comportavo bene /la
rispettavo e soffrivo fino alla fine/cercavo
parole per fargli capire /che
senza di lei non riuscivo a stare/ma
un caro amico ,che nulla non sapeva, /gioioso
e contento ammetteva/che
la sera prima aveva invitato la Vanessa /avevano
bevuto,ballato e lei si era concessa//lo
sono rimasto di sasso
/mi
è montata una rabbia,ero al collasso/ho
spiegato il caso a mia nonna /e
mi ha detto,come una santa donna,/qualche
volta occorre anche un po' di cattiveria /per
concludere quello che a cui aspiriamo.//Chi
usa troppo il bel parlare /rimane
sempre senza risultati..a quanto pare!
Due mesi fa ho conosciuto una ragazza /e l'ho immaginata vestita da sposa
10° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito
SALVATORE GAZZARA
con l'opera" ‘nfanzia ‘bbannunata "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
Comu
difiniri dda matri senza cori
chi
misi ô munnu cu tanti suffirenzi
’nnannu
pi ’bbannunari ’a sô criatura,
comu
’mpacciuta nun senti chiù nenti.
Ci
ponnu jessiri ddi matri svinturati
chi
magari viulenzi ’nnaru a patiri
chi
’ntô panzuni ’i purtaru sarvati
e
comu fannu p’’a vita suli a lassari.
Chi
diri ’i chi ’u guaiu cumminau
senza
ciriveddu chist’omu pizzenti
fatti
’i sô commidi ’i spaddi ci vutau
lassau
a menzu ’na strata ’sti ’nnuccenti.
’I
trovi sparpagghiati ’ntra l’asili
filici
jocunu cu àutri picciriddi
si
scatinunu niscennu ’ntô curtili
’sti
figghi senza patri su tanti beddi.
A
tia Signuruzzu raccumannu
d’avìri
’a tô vardata supra iddi
’na
culpa chi ginituri hannu
si
rivota supra ’sti ’nnuccinteddi
INFANZIA
ABBANDONATA
Come
definire quella madre snaturata / / che a messo al mondo con tante
sofferenze / andando ad abbandonare la sua creatura / come impazzita
non sente più niente. – Ci possono essere quelle madri sventurate
/ che magari hanno subito violenze / che nel pancione li hanno
portati conservati / e come fanno per la vita a lasciarli soli. –
Che dire di chi il guaio ha combinato / senza cervello quest’uomo
avventato / fatti i suoi comodi le spalle ha voltato / lasciando in
mezzo una strada questi innocenti. – Li trovi sparsi negli asili /
felici giocano con altri bambini / si scatenano uscendo nei cortili /
questi figli senza padre son tanto belli. – A te Signore raccomando
/ di volgere il tuo sguardo sopra di loro / una colpa che i genitori
hanno / si rivolta sopra questi piccoli innocenti.
10° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito
PATRIZIA STEFANELLI
con l'opera" Storie di mare "
(il testo premiato e inserito in Antologia)
Tra
gliù dì e gliù fà gliù mare sta
e n'uozzariéglie sa la forze séje
n’n tè le rezze pe' la grossa pesca
ma nassetèlle juste pe' campà.
e n'uozzariéglie sa la forze séje
n’n tè le rezze pe' la grossa pesca
ma nassetèlle juste pe' campà.
Quanne
gliù sole s’affaccia, s'arretìra,
ama gliu frische de la propria riva
se 'na sirena glie chiame, isse aspetta,
la funa seje tesata a gliù pilone.
ama gliu frische de la propria riva
se 'na sirena glie chiame, isse aspetta,
la funa seje tesata a gliù pilone.
Che
bèlle pésche fà nel mare qiuéte!
Uoie è bonacce e Viente sta addurmute
reme Uozzarieglie cuntente ntreménte
cante, comm’è ogni sere, la ballata
della femmina polpo cefalopode:
Uoie è bonacce e Viente sta addurmute
reme Uozzarieglie cuntente ntreménte
cante, comm’è ogni sere, la ballata
della femmina polpo cefalopode:
(eh
sì, s'è fatto infine una cultura)
“Disse
la piovra al granchio: a te n’n venghe,
voglie girà intorno a nu citròngole
che dent' all'acqua è meglio de 'na vongole.
Tenghe tre cuori e poi mi mimetizzo;*
saccie gliu scuoglie, rena e calamare,
tenghe 'nu sacche ch'è chine d'inchiostre
se aglie nemice i chiù me ce avvicine.
Voglie saglì dal fondo de gliù mare
e me truvà 'na preda sopraffina:
'nu purpe purpe! Ma che sia verace!
Po' quanne è l'ora i me l'astrìngne forte:
oi begliu purpe, t’attòcche ‘sta sorte!".
voglie girà intorno a nu citròngole
che dent' all'acqua è meglio de 'na vongole.
Tenghe tre cuori e poi mi mimetizzo;*
saccie gliu scuoglie, rena e calamare,
tenghe 'nu sacche ch'è chine d'inchiostre
se aglie nemice i chiù me ce avvicine.
Voglie saglì dal fondo de gliù mare
e me truvà 'na preda sopraffina:
'nu purpe purpe! Ma che sia verace!
Po' quanne è l'ora i me l'astrìngne forte:
oi begliu purpe, t’attòcche ‘sta sorte!".
(dialetto di Gaeta)
Tra
il dire e il fare c’è di mezzo il mare/ed
un gozzetto sa la forza sua/non
ha le reti per la grossa pesca/ma
nasse piccoline per campare.//Quando
si affaccia il sole, si ritira/gli
piace il fresco della propria riva/se
una sirena lo chiama lui aspetta/con
la sua fune tesata al pilone.//Che
belle pesche fa nel mare calmo!/Oggi è bonaccia e Vento sta
dormendo,/rema,
Gozzetto, contento nel mentre/canta,
come ogni sera, la ballata/della
femmina polpo cefalopode:/(eh
sì, s’è fatto infine una cultura)//“Disse
la piovra al granchio: a te non vengo/voglio
girare intorno ad un citràngolo/che
dentro l’acqua è meglio di una vongola./Tengo
tre cuori e poi mi mimetizzo/so
dello scoglio, sabbia, e calamaro,/tengo
un sacco che pieno è d’inchiostro/se
ai nemici di più mi ci avvicino./Voglio salire dal fondo del
mare/e cercarmi una preda sopraffina:/un polpo fesso! Ma
che sia verace!/Poi
quando è l’ora me lo stringo forte:/ohi bel polpo, ti tocca
questa sorte!”
Targa premio speciale Presidenza del Premio
assegnato dal presidente del premio
poetessa Maria Grazia Vai
conferito a
SIMONA CARBONI
per l'opera
" Donne di maestrale "
( il testo della poesia )
assegnato dal presidente del premio
poetessa Maria Grazia Vai
conferito a
SIMONA CARBONI
per l'opera
" Donne di maestrale "
( il testo della poesia )
DONNE
DI MAESTRALE
Strappi
di ciglia al vento
più
belle per mirare ai
rivoli
di burrasca.
Danze
sul filo del
sospiro,
aspettando
inchiostro
da spargere.
Siamo
echi d’incanto e
di
ritorno, come i
tacchi
di montagna nel
cielo
che tace.
Sottigliezze
di polsi
ricamano
processione
di grani.
Rocce
intarsiate di
smeraldi
tra i marosi.
Siamo
i risvolti dei passi sulle ombre del vento.
Targa alla carriera per merito artistico
conferita al Maestro d’Arte
LORENZO MARIA BOTTARI
conferita al Maestro d’Arte
LORENZO MARIA BOTTARI
Presentazione
e consegna delle Antologie Artistiche
" d'Inchiostri, Amore e altre storie... "
Edizioni Accademia Barbanera
CODICE I.S.B.N. 978-88-99692-47-6
http://accademiabarbanera.it/libri/la-couleur-d-un-poeme-2018/152
il cui ricavato è stato destinato a favore del villaggio UKUNDA (Kenya) - obiettivo: avanzamento lavori della struttura adibita ad Orfanotrofio. Il villaggio Ukunda è situato a circa 25 km. a sud di Mombasa, al confine con la Tanzania, nella città di Diani Beach.
in copertina: l'opera pittorica vincitrice assoluta del Concorso
" Kaleidoscopio "
di Serena Cendron
Rosy Pozzi, madrina dell’evento e responsabile del Progetto
“IL KENYA VISSUTO TRA SORRISI UMILTÁ E UMANITÁ “
ringrazia per il contributo solidale ricevuto
Un ringraziamento speciale alla giuria:
Sezione
letteraria
Gianluca
Regondi: poeta, scrittore, fotografo
Nunzio
Buono: poeta, recensore
Giuseppe
Guidolin: poeta
Lia
Grassi: poetessa, haijin
Eufemia
Griffo: poetessa, haijin
Marina
Bellini: haijin
Davide
Benincasa: scrittore, poeta, recensore
Sezione
pittura
Mario Salvo, presidente della giuria artistica e maestro d’arte internazionale
Mario Salvo, presidente della giuria artistica e maestro d’arte internazionale
Sezione
letteraria senza diritto di voto
Moreno
Tonioni, poeta, recensore, fotografo, haijin. Sua la cura delle
motivazioni alle opere finaliste per ciascuna delle quattro sezioni
in concorso:
poesia, poesia a tema, kaiku e vernacolo.
e un pensiero a tutti gli autori che non hanno potuto raggiungerci
a cui vanno i nostri più grandi e colorati sorrisi
e il nostro arrivederci alla prossima edizione
Maria Grazia V ai
(presidente del premio)