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domenica 31 marzo 2013

Poussière d’Étoile di Maria Grazia Vai (Amore)

 
POUSSIÈRE D’ÉTOILE
 
 
 
Hanno le nocche rosse delle rincorse
e sbattono contro le scritte
di neon e malinconia
 
questi grani di pioggia che un tempo
ti furono casa e languore,
il giorno in cui rompesti il silenzio
con dentro tutti i miei salvadanai
 
E’ il vento, che bagna le ali
alle rondini di mare che avevi nel cielo
Quel fiato mi rammenta
quanto mi sei piovuto addosso
quanto, esondandomi ai fianchi,
ho pianto.
 
E mi parla gl’inverni delle mani
 
Ogni volta che ti ascolto la distanza
Ogni volta che ritagli scampoli dalla mia vita
Mentre fioriscono ogni sera
- sui lividi che lascia una foglia, cadendo -
le rose
 
Qui, negli eterni domani
dove l’oggi, è ancora -in divenire
 
Io, l’incerta stella che l’insegue

 
 Maria Grazia Vai
31marzo2013
 
 
 
...sulle note di  Delirium "Stardust" ...

sabato 23 marzo 2013

...nei pressi della quattordicesima stella

 
ASFALTI
 
 
Cercami,
dove il tempo si ferma e la terra trema
come il fango sulle braccia di rotaie paralizzate,
dove arriva la luce a scartare l’ultimo sospiro
e poi ogni espressione si concede all’urlo cieco
di un affanno che sanguina, ma che non smette
di correre.
 
Quel tempo ch’eravamo,
quando ancora il tempo sedeva nell’incavo della tua bocca
In cerca di un respiro, come fosse un giorno fuori posto
trattenuto tra le grandi maglie di un temporale
che non smette -rincorrendoci,
di piovere
 
Quel silenzio d’autunno,
che si spezza a mezz’aria come un ramo di foglia
Evanescente, e come nebbia sul fiume
riflette la vita che si schiude
laddove lo sguardo si sofferma
ad ascoltare le ragioni brevi degli stessi errori
Cerami,
ogni volta che un pensiero -come un cancello rotto,
sbatte tra le costole o l’innesto selvatico del tempo
quello che ritorna dal bosco alle radici
e come un fremito risveglia le caviglie
della sera
 
Mi troverai
tra la pioggia che affiora dai prati.
Sul greto di una stanza che alle volte sanguina
ma che non smette di ascoltare
i rumori del cielo, del silenzio
 
e dell’asfalto.
 
 Maria Grazia Vai & Paolo Amoruso
ottomarzoduemila12


martedì 19 marzo 2013

Nei cieli incerti di marzo

 
NEI CIELI INCERTI DI MARZO
 
E’ in lontananza
che t’ascolto arrivare
Così è la neve
che si sta preparando
a cadere
Così la foglia dai gelsi
che copre il canto dell’airone
in questi cieli
-incerti di Marzo
 
E come certi dolori,
così è la dolcezza di un addio
che come noi
-pur di non cadere-
inesorabilmente resta appesa
al penultimo filo di vento
Così la tua assenza
che ancora si muove
tra le maglie troppo strette
della mia malinconia
 
Quando anche il giorno arriva
e senza me
-fingendo di sognare
se ne va a dormire-
proprio mentre il tuo silenzio,
mi sveglia la notte
E mi parla.
 
 
 
Maria Grazia Vai
diciassettemarzoduemila13
sulle note di “ Due ali per restare” di Stefano Ottomano

domenica 10 marzo 2013

Un buio di finestra

 
UN BUIO DI FINESTRA
 
 
Acqua e poi di nuovo il sibilo del vento
Lo sento scivolare sopra i tetti,
dentro i sandali e le rughe
per poi cadere sopra le rotaie
di un viaggio abbandonato
 
E’ questo andare di nebbia e foglie
quel tintinnio di voce
che arriva a sbiadire gli occhi
e stingermi il silenzio
E’ la tua mano che non vedo
o che non vuole entrare
e resta fuori, senza dire niente
 
E’ il buio che ritorna
ad incensare le finestre e il bosco
questo annaspare di parole
su cui scivola, senza cadere
l’urlo feroce della notte
 
Quel nero
che mi gronda la bocca
ma non mi ascolta
Che alberga le mie stanze
E che non vuole
andare via.
 
 
 Maria Grazia Vai
11marzoduemila13

sabato 9 marzo 2013

Glicine di mare - Poesia di Maria Grazia Vai (Amore)

 
GLICINE DI MARE
 
 
Questo silenzio d’ombre
mi sbadiglia le labbra
e la carne del cuore
E come fiore di pesco
s’infiamma tra le sillabe del vento
 
E’ spuma di luna
che mi respira addosso.
 
Ricamo d’organza
che mi disegna onda e risacca
su questo soffitto d’alba
e parole
spesse quanto un sospiro di voce
evaporato lentamente
dalle mie corde alle tue mani
 
E di questo respiro lieve
la notte non si cura
 
Solo il faro -come glicine di mare
fiorisce il tuono che s’implode
con te al suo centro
 
-in me, Dentro-

Maria Grazia Vai
diecimarzoduemila13

ANOTHER LIFE TO LOSE di Paolo Amoruso

ANOTHER LIFE TO LOSE
 
 
poesia di Paolo Amoruso
Video di Maria Grazia Vai
sulle note di "Arrival Of The Birds"
 
 
 Corro nei pressi di una ferrovia
dove una voce mi ripete di
conoscere la strada per tornare a riva.
 
Mi chiede di pagare un tributo
che contenga tutta la mia felicità,
e una manciata di parole che sappiano descrivere
in che modo il mio sangue percorre il bivio
che porta all'uscita della frazione dei concimi,
uno svincolo che ha la forma di una bocca,
una bocca violenta dalle sporgenze letali.
Le rispondo che non ho paura di spezzarmi,
e mentre l'aria si frantuma le ripeto
che preferisco tenermi la mia felicità,
e che sono pronto ad inciderla nelle scritte che mi seguono.
 
Mi dice che presto evaporerò
nel freddo vortice dei vagoni spenti
e che non avrò tempo di baciare i fogli.
Resto in silenzio e la invito a sbrigarsi,
spiegandole che sarò carne ancora per poco
e che prima di abusarmi deve sconfiggere la morte che mi veste.
Lei non sa che da quando ho memoria
sono un carteggio di voci modulate,
che nascono dal sudore acerbo dei giorni neri,
e si spengono ad ogni sorriso che coincide
con il nome di una lirica.
 
E intanto ch'estrae la sua rivoltella
della stessa sono il proiettile,
un trillo nerboruto che raggiunge il cielo, e squarciandolo
diventa brace di occhi che leggono.
 
 
 Paolo Amoruso
marzo 2013
tutti i diritti riservati


Raramente si spegne (videopoesia)

 
 
 RARAMENTE
(si spegne)
 
 
 
 
poesia e video di Maria Grazia Vai
voce narrante Gianluca Regondi, poeta
sulle note di “ The Edge of Night “


Planando - Poesia di Maria Grazia Vai (Impressioni)

 
PLANANDO
 
  

 
 Ci appartiene
il rumore del tempo
il pudore della pioggia
e il silenzio di un lamento d’acero
che offusca, senza volerlo
il sole.
 
Deltaplani di vetro
a disegnare il vento
 
Mentre l’acqua
ancora indugia
e a gocce -accade-
sulla vita

Passando
 
 
maria grazia vai
marzoduemila13


venerdì 8 marzo 2013

Da qualche parte

 
DA QUALCHE PARTE
 
La pioggia
sovrappone altra pioggia
alla resa
 
Poche gocce
ma piangono scenari
d’altri luoghi
 
Altri
si sfaldano
tra la neve e il silenzio
 
in questa macchia d’inverno
che torna
dagli occhi al deserto
 
Ogni sera.
Con solo me, accanto
 
 
Maria Grazia Vai
9marzoduemila13

mercoledì 6 marzo 2013

SGUARDI D’ACQUA vidoepoesia

 
SGUARDI D’ACQUA
 
 
Poesia e video di
Maria Grazia Vai
 
Voce narrante
Enzo Lomanno, poeta
 
sulle note di " Us and Them "  Pink Floyd


martedì 5 marzo 2013

L’ultima neve di primaver

 
L’ULTIMA NEVE DI PRIMAVERA
 
 
E poi ci sono giorni
che s’increspano
laddove gli angoli del cuore
-con uno sguardo-
siedono il vento e l’orizzonte,
mentre le onde del cielo
con l’altra mano afferrano
 
Ma solo per tenerezza
solleva e abbassa il petto
quel dondolio di stella
che sonnecchiando
schiude gli occhi
e incendia il faro
 
prima che l’alba
giungendo a riva
-come se stesse ancora dormendo-
ci svegli
 
 

Maria Grazia Vai
cinquemarzoduemila13

sulle note di “Due ali per restare” di Stefano Ottomano
 

giovedì 28 febbraio 2013

Di tutte le noti - Poesia di Maria Grazia Vai (Impressioni)

 
DI TUTTE LE NOTTI
 
 
E’ per te che un tuono indugia
e batte come luce di ginestra,
come falena che non smette di cantare
dal fondo di un giorno senza luna
 
Luce che ti costeggia i fianchi
perché io possa continuare a stringerti
alle finestre.
 
E’ in questa notte d’alabastro
che piovendoti
germoglio nel tuo andare
 E di tutte le notti
questa schiude il sonno alle fontane
 
E la sete al mio respiro
che si scioglie -battendo i piedi,
nel fiato del mattino.
 
 
 
Maria Grazia Vai
primomarzoduemilatredici

martedì 19 febbraio 2013

Parole scalze - Poesia di Maria Grazia Vai (Amore)

 
PAROLE SCALZE
 
 
C’è sempre vento
e un rumore di passi urlati
che la notte
-inseguendo qualcosa che non esiste-
sbatte contro le persiane della vita
 
Quel diventare l’attimo
di un sogno
sulle scale di altri passi
in attesa del risveglio
 
come fosse un inciampo di pioggia
che non smette di cadere
mentre riordino gli orli
alla vestaglia di mamma
 
E sulle labbra
le stesse parole
scalze
 
 
 Maria Grazia Vai
19febbraioduemila13

sabato 16 febbraio 2013

E non lo scrisse il vento di Maria Grazia Vai (Amore)

 
E NON LO SCISSE IL VENTO

 
 
Del tempo che mi attraversa
sei la forma dell’acqua appena accade
 la mano che non dice
e del silenzio il vento
che non lo sa e ancora non la muove
 
Chissà se furono radici
o solamente sassi
quei rami che affioravano dal tuo sorriso
e ancora cercano di noi. Chissà
 
Eppure, io
t’avrei voluto nel mio tempo
tra i passi lievi di uno sguardo in cui tutto
pur lasciandoci,
rimane conficcato dentro un attimo d’eterno
 
Come fosse ancora pioggia -o casa-
O semplicemente pietra
e zolla
di un paesaggio senza un dove.
 
Ora che
di quei colori che scaldavano l’aria
mi resta una pezza di cielo
per asciugare ciò che il vento
non può più
spostare.
 
 
Maria Grazia Vai
16febbraioduemila13

S'increspa ancora - Videopoesia di Maria Grazia Vai

 
S’INCRESPA ANCORA
 
 
poesia e video di Maria Grazia Vai
sulle note di  “ Il riflesso della mia anima “ Stefano Ottomano
voce narrante Gianluca Regondi, poeta

mercoledì 13 febbraio 2013

Sometimes - Poesia di Maria Grazia Vai (Amore)

 
SOMETIMES
 
 
Quasi fosse un rumore di pelle,
una vecchia carezza
sepolta in un pugno di voce,
doloroso come un viaggio senza più passi
nevicasti tra la pioggia e il silenzio
Quello stridermi sul cuore
prima che il cielo diventasse acqua
in un groviglio di malinconia
dove tutto annega e niente passa
L’odore fragile del vento
tra le mura abbandonate di un appuntamento
E quel volerti esistere
Rincorrere come la sete di parole
in un ruscello senza volto
Nevicavi come pioggia
tra le braccia di uno sguardo preso in prestito
e mai reso
Così è il colore dei miei occhi
A volte
hanno il dolore della notte
e volano come falene in cerca delle tue
stelle.

 
Maria Grazia Vai
13febbraioduemila13
 
 
sulle note di “Jeff Buckley - We all fall in love sometimes “
 

domenica 10 febbraio 2013

S’INCRESPA ANCORA

 
S’INCRESPA ANCORA
 
Di sola tenerezza
si piegano prima che arrivi il vento
le foglie dei miei occhi
 
Siedono la voce dei tigli,
la pazienza dei gabbiani e l’accettazione dei giunchi
riflessi tra la vita e gli specchi più profondi
E le stelle
smarrite tra i coralli dei miei lunghi inverni
Quelle sere dentro un rivolo di cielo
che a respirarlo tutto ci sembrò l’oceano
più lieve
 
Ti amai il silenzio e le parole
La nostalgia che le accompagna
fin dentro al mio cancello
con la pazienza del faro
che nonostante un cielo sconosciuto e nero
si ferma a illuminare il volo fragile delle falene
 
Siedo i gesti e le tue mani
Quelle che tingono il fiato e l’orizzonte
mentre qui
poi tutto, senza lasciare traccia, s’increspa
Come fossi sempre e ancora tu:
s’allontana E passa.
 
[come spuma di mare, nell'aria]
 
 
Maria Grazia Vai
10febbraioduemila12
 
sulle note di "Dreaming An Angel" (Gianluca J. Attanasio) Live version

domenica 3 febbraio 2013

ALTRI CIELI videopoesia di Maria Grazia Vai (Amore)

ALTRI CIELI
 
 

poesia e video di Maria Grazia Vai
voce narrante Gianluca Regondi
sulle note di " Seconda Navigazione"
di Roberto Cacciapaglia

sabato 2 febbraio 2013

RARAMENTE SI SPEGNE

 
RARAMENTE SI SPEGNE
 
Di tutte le cose,
sei l’odore distante
che s’aggira curioso tra le onde e le pozze
delle mie terre
 
Un fremito d’ali che mi respira, come l’airone
passeggia tra i cirri e le more
La tenerezza in altre braccia
e d’altre lingue incomprensibili
da scrivere con la forza di un solo bacio
 
Di tutte le strade
portavi il silenzio del miele,
la forma dei tigli come lasciati alla memoria del vento
e la voce, come di sandali sul mio cammino
Schiusi, tra le persiane argentate
di un glicine in fiore
Così, s’accende ogni sera
quel ricordo che appanna le cose e il respiro
Quasi mai s’addormenta
e raramente si spegne.
 
Piove ancora, ma tu
dietro un sole dipinto di rosso,
sei come neve. Fresca
 
 
 Maria Grazia Vai
duefebbraio2milatredici