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domenica 31 dicembre 2017

LA NEVE SUL CANNETO (videopoesia)

                                  

LA NEVE SUL CANNETO


Come il mare tra i capelli
ritornano le ore della primavera,
le parole a forma di cielo,
e tutto quel tempo che è rimasto
appeso
tra i quaderni della lontananza

L’inchiostro sempre vivo
dipinge in larghe pennellate.
Di ramo in ramo, di foglia in
foglia
come fosse ancora inverno
-e la vita-
la neve che non cade

Di viaggio in viaggio,
senza posare i passi
Senza lasciare se non la malinconia
dei tulipani

E il vento che nasce per terra
nel dove la pioggia ritorna
ai fossi
e tra le risaie
guardandoci da lontano

in tutto quel bianco, scompare. E muore




voce, parole e video maria grazia vai

sulle note di Ennio Morricone
31dicembreduemila17

giovedì 21 dicembre 2017

CANDELE D’ACQUA DOLCE

" Luminiscencia " by Ezorenier



Ti aspetto qui,
tra le corsie dei giorni
che scorrono e costeggiano le rive
del canneto.
Ti aspetto mentre nevica il silenzio
e il sole ombreggia le mie stanze
Sono anni che la tua casa
non riconosce le mie impronte
Albe nascoste
che crescono nell’unica stanza
rimasta accesa
tra due lampioni che
non trovano respiro
Ti aspetto dove l’acqua sgorga lieve
e tu sei l’unico rumore
tra le foglie
Quell’incresparsi di neve e tenerezza
che suona tra le canne e i girasoli
Ti aspetto qui
mentre mi volto e –fuori, grondano
dalle solite soffitte vuote –
gli anni
Come fossi una preghiera.
Come fa la cera sulle candele,
e tu dal cuore.

˜˙˜

Maria Grazia Vai
21dicembreduemila17
sulle note di Alexander Tarasov – Touch


domenica 17 dicembre 2017

YOU




In tutto questo fiato
che ancora sembra 
avvolgermi d’inaspettato inverno,
nel buio dentro al nido,
tra il verde spensierato delle felci.
In tutto questo scorrermi e rincorrerti
tra la memoria e il cuore
Tutta questa torrida assenza
ch’è la tua nel tempo delle rose
Da questa parte dell’altrove
che in te vuole e si fa
dimora d’albe e sillaba d’oriente
Che di rosso mi fascia le spine
Ti esisto. Mi sei.


˜˙˜

Maria Grazia Vai
17dicembreduemila17
sulle note di “ YOU - Vonder&Bloom “



CINQUE PASSI NEL CORTILE




Lascialo qui il tuo bastone,
sopra le scale che non arrivano in nessun luogo.
Lascia che il vento dipinga di rosso
le labbra e le pagine di questo viaggio
che stenta a trovare la via.

Lascia che il cielo ricopra le stanze
che aspettano -ignare, la fine dei giorni
Madre mia e mio tormento
cercami tra le tegole vuote del mio cammino
Cercami sempre, non ti fermare

C’è un posto che attende
l’abbraccio delle tue mani.
Un filo spezzato che stenta a morire,
la casa d’inchiostro che ascolta le voci del tempo
e  lì, ti ritrova.

Di nebbia e poesia,
sei sempre la luna in ascolto.
La riga che scrive tutte le pagine bianche
del mio respiro.
Dove ti cerco e cieca, tra le foglie
ti perdo.

Quel mare di luce
e azzurra disperazione
dove l’alba si spegne
e il cuore, senza dimora

rimane.

˜ ˙ ˜


Maria Grazia Vai
16dicemreduemila17
sulle note di " YOUR ABSENCE " Gianluca John Attanasio

  

sabato 9 dicembre 2017

NEL NOME DEL PADRE





Notte di Natale, si è impadronita della luce, il sacro bagliore
Sopra a mio fratello, io e la corona di spine
Abbiamo riempito di fumo lo schermo per renderlo quello che doveva essere
Non per conoscerlo nella mia memoria
 E ad un tratto ho saputo che non ero eccezionale
Smarrito sulla corsia laterale dell'autostrada
(Jagged Vance, forte e con ghiaccio)
Potevo vedere miglia e miglia e miglia davanti a me

            
Bon Iver – Holocene

puoi ascoltarla anche QUI sul mio blog di Scrivere.info 




Non fa rumore lo scoppiettio che preme dentro al cuore
e non si accende la terra che pure di tanto bianco
sanguina e si contrae. Qui dove attesa è la luce.
Dove magnificenza e gloria germogliano dagli alberi,
sotto la paglia fresca, fra i palmi della notte
che il suo bagliore insegue per miglia miglia e miglia.
Un canto che ancora pervade la strada di tutte le strade.
Che giace, divampa e s’inerpica sopra le scapole.
Quel grido di spine che riempie di fumo tutte le stanze.
E non ha fine. Che ancora persiste a volerti chiamare
per nome. Nel nome del padre, del cielo e dell’Amore.



Maria Grazia Vai
9dicembreduemila17

venerdì 8 dicembre 2017

AMORE MIO





L’ultimo fiato d’ottobre declina
e sfocia di tenerezza in disperazione
sui prati sferzati da un vento smarrito
Quel grigio di neve e notturne parole
che ora, tristi e scure, consolano folle
di solitudine e torrenziali piogge
L’inverno che passa tra i rami e le radici
e senza rumore, risveglia la terra
nascosta sotto l’inchiostro dei calendari
lasciandoti qui, tra questi sentieri di neve
l u n g a m e n t e  battuti
L’impronta di un airone tra le foglie
nel cortile. E forse la tua mano, che non vedo
se non nella memoria di carezze
cucite a filo rosso in ogni angolo e stagione,
dentro cui mi sei dimora. Oro e fiato.

˜˙˜

Maria Grazia Vai
8dicembreduemila17



sulle note di “ In the Mood for Love - Shigeru Umebayashi “

domenica 3 dicembre 2017

GIORNI


puoi ascoltarla anche QUI  Giorni (di Maria Grazia Vai)



Qualche parola e poi
saranno nuvole d’inverno
come in un bacio
a ridosso delle sillabe più corte

Tutte queste poesie
che spazzano via le rondini
-in un istante
quasi fosse l’arsura
di un giorno abbarbicato alle foglie 
non pronunciate

Qualche goccia di neve
e poi verrà dicembre
Tremante, sgomento
da un gelo di silenzio

Quel suo carezzevole oblio
che avvolge d’avorio
le rose e i granai.
L’odore del cielo
che fa d’ogni rimando
promessa e bugia di vento

E risuona, come un pugnale ardente
tra le grinze di un ricordo
Scoppiettando, fra ceppi induriti del Natale


˜˙˜
maria grazia vai
3dicembreduemila17
sulle note di “ Giovanni Allevi - Sunrise “




domenica 26 novembre 2017

SOLLEVAMI





Restami qui
dove posso guardare le rose
che odorano di te, di Luci e di Ombre
Di ciclamini e di stanze
affollate di sole

Qui, dove aspetto la sera
premere sopra la fronte e i lampioni
quasi fosse la punta del cielo
che emerge dai flutti e le pennellate
di un sogno

E parla di noi,
di quei mattini fini fini e 
delle tue mani lievi
Della pioggia che mi copriva il petto
e poi cadeva ai tuoi piedi

Di questi giorni che sempre più
sanno di fucsia e viola
E azzurri che sfiorano l’aria 
e si perdono
senza lasciare impronta

Restami qui,
fra incanto e nostalgia
dove ti guardo -sollevarti a filo d’alba
poco prima lo stridere dei merli
che come me -già, stanno
volando.


˜˙˜
maria grazia vai
26novembreduemila17
sulle note di Sting - Shape of My Heart


LUNE APPESE






LUNE APPESE

Dicembre sulle porte
E la pioggia è già sul muro

Ritorni così
e di malinconia
nel tumulto della neve
sembri scomparire

Madre dolcissima
e notturna
ritorni a bagnare di te
solo le pietre

Ritorni ad abitare
gli alberi
ma non le stanze
perché gli occhi del mare
non si schiudano solo per salutarti

Quello sguardo
tra le nasse e i girasoli
che ti piange
in libertà di cielo

Così, come fossi una nuvola
e potessi vederti crescere
dentro il volo
degli uccelli

Tu, che ho imparato 
ad ascoltare
tra distese d’acqua
e Amore

così, come fosse
primavera
sulle travi e le parole -appese

C’è tanto di te, ogni sera
che s’impiglia alle radici
mentre fuori
tra la fine e l’inizio del viale
dicembre -piove...



maria grazia vai
25novembreduemila17

sulle note di
LEONARD COHEN “ Waiting For The Miracle “

domenica 19 novembre 2017

D’INVERNO SUL CANNETO



D’INVERNO SUL CANNETO

Come il mare tra i capelli
mi tornano le ore della primavera,
le parole a forma di te,
e tutto quel tempo che è rimasto
appeso
tra i quaderni della lontananza

L’inchiostro ancora vivo
dipinge in larghe pennellate di dolore
di ramo in ramo, di foglia in foglia
come fosse ancora inverno
e tu
la neve che non cade

Di viaggio in viaggio,
senza posare i passi
Senza lasciare se non la malinconia
dei tulipani

E il vento che nasce per terra
nel dove la pioggia ritorna
ai fossi
e tra le risaie
guardandoci da lontano

in tutto quel bianco, scompare. E muore



˜˙˜
maria grazia vai
19novembreduemila17
sulle note di Joep Beving - Sonderling



sabato 11 novembre 2017

TERRITORI DI SILENZIO









TERRITORI DI SILENZIO

In quell’andare d’autunno,
dietro i battenti d’Agosto
scompari

Leggera, dai muri e le porte,
da quella stanza
ch’è sabbia tra i rovi e il
cemento

Sottile, come la nebbia
di pioggia in pioggia
sussurra parole d’asfalto
e in trasparenza di
vetro galleggia nel cielo

Distante,
di nuvole e d’aria in tempesta,
dentro le barche di carta
Sopra le cose disseminate d’Amore
che parlano     e disegnavo per te

Finché non si posa
-e a piccole gocce,
rivela
le più silenziose tra le distanze

in echi di foglie      senza oriente   
che afferro -e ascolto
in lontananza, tornare

Quel movimento che odora d’eterno
e di neve. Dentro cui finalmente
mi siedo
E, ferma     ti nascondo.




Maria Grazia Vai
11novembreduemila17

ANTOLOGIA ARTISTICA VOLUME DUE







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Inchiostri d'Amore

Le opere più belle pervenute al concorso
a cura di
Maria Grazia Vai

introduce l'opera uun bellissimo articolo di
Melina Scalise
estratto dalla critica sull'opera di Emilio Tadini
" La camera da letto "

in copertina il dipinto di
ANNA MARIA CACCIATORE
vincitrice della sezione " Pittura "



to be continued...