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domenica 3 aprile 2016

QUELL’ INDELEBILE TENEREZZA DEL CADERE


 

 
 
QUELL’ INDELEBILE TENEREZZA DEL CADERE

 

Come la luna sospesa nel buio
che attende la pioggia
per imbiancare i lampioni
del suo fioco sentire
 
Così, nella stessa misura del vento
di indelebili lontananze mi cinge gli occhi,
più, di un dardo pungente
caduto dall’orizzonte cielo

E schiara ogni penombra
mentre l’inverno infiamma
Bianca, più della più bianca
delle calle d’Agosto
 
Dissetandosi di me
per mutare - rifiorendo in neve -

 
 

maria grazia vai
3aprileduemila16
sulle note di Brian Crain  “ Lavender Hills “

 

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