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giovedì 20 febbraio 2014

DEL TEMPO CHE RIMANE

 
 

 
 

DEL TEMPO CHE RIMANE

 

tratta da ALDEBARAN

una poesia di
Maria Grazia Vai e Paolo Amoruso
dalla voce di Patrizia Stefanelli
sulle note di  " Sans Faire Un Bruit " di Cecile Corbel
regia e montaggio video Maria
Grazia Vai " ImmagineArte"

 

 Accompagnami dove il tempo
come pioggia, cade ad aprire solchi
negli angoli parlanti della nostra distanza,
mentre il dolore inciso su questo fogliame stanco
quasi fosse uno squarcio silenzioso, raggiunge i nostri passi.
 
E intanto che riempio
le nostre tazze con il succo del melograno le
mie paure ti scrivono
come fosse il sorriso dei contorni,
quello ruvido come gli sguardi di cartapesta
che vorrei appendere al ponte delle nostre poesie.
 
Ricordi? fui l'albero
che aveva in una foglia la tua dimora,
l'ombra dentro cui perdersi
nell'attesa di miliardi di stagioni,
cercandoci dove il vento trasportava ogni direzione
 
Eravamo l'inchiostro e la radice
dello stesso intaglio. E tutte le parole germogliate dentro.
Le stesse che coltivo ancora, come un cielo di fiori
dopo la grandine
 
E' lì che aspetto si sollevi ancora il petto,
quasi fosse un volo d'anatre al di sopra del mare o
il gracidare lento dell'inverno
dentro una conchiglia vuota.
 
In un giorno che va via
mentre il mio rimane ancora un'ora -e ti respira
tra i semafori spenti e le onde ruvide
di una città deserta
 
Silenzioso. Come sguardo di
coccinella.
 



 
 
 
Maria Grazia Vai e Paolo Amoruso
tratta dalla silloge
ALDEBARAN
Rupe Mutevole Edizioni
ISBN 978 88 6591 286 7

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