Translate

domenica 19 gennaio 2014

ANCORCHE’

 
 
ANCORCHE’
 
Emergo dal fiato d’ignare parole
Piegando ogni sillaba,
sciogliendomi tra supplica
e pensiero
 
Di quale tessuto scrive la tua bocca?
Quanti gradini aveva il tuo ritorno?
 
Fui l’altra metà d’una poesia sdrucita,
l’irragionevole sbalzo di tempo
ai bordi del tuo petto
 
Il pianto
e le rotaie rammendate di un sorriso.
La frangia sulle spalle,
la notte alla finestra solo per un giorno.
 
La spiga di corbezzolo tra i campi di Novembre
 
E il mare, i sandali di gelso
e un vento d’ametista
a margine dei tuoi capelli neri
 
La veste che t’inciampa le spalline
e non si placa
 
ancorché, ritaglio gelsomini dalla neve
e ascolto il tuo silenzio
farsi pioggia
 
tra le lentiggini fiorite al termine dell’Amore.
 
Maria Grazia Vai
19gennaioduemila14
 
sulle note di Sadness and Sorrow (violin)

Nessun commento:

Posta un commento