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domenica 20 ottobre 2013

DI PLASTICA E SPINE

 
 
DI PLASTICA E SPINE
 

 
 
E’ un viaggio tra le ruvide curve
di giorni ancora da percorrere
 
questo fiato di cenere e intenti
tra gli spifferi di vecchie canzoni
francesi. Questo gemere di pioggia
che s’acuta fra i palmi senza volto
 
Dove il vento e un sorriso m’arriva
da un tempo che non è mai esistito
E mi scopre la bocca -e il suo dire
 
Di polvere, questo silenzio senza
pelle che assorbe il vuoto e sbriciola
le rose evaporando in pianto.
 
E i neri seppiati della memoria
come la mano di un rosario, li
stringe al seno. Di plastica e
 
spine.
 
 
 
 
Maria Grazia Vai
ventiottobreduemila13

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