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mercoledì 4 settembre 2013

POESIA SOTTO LE STELLE


accendi la musica e poi guarda in su....

POESIA SOTTO LE STELLE
Torvajanica, 31 agosto 2013
  
 

 
Nella suggestiva cornice del tramonto sul mare, una piacevole serata di cultura.

 
Sabato 31 Agosto alle ore 19.00, presso la spiaggia dell'Hotel Albatros di Torvajanica   (Lungomare delle Sirene 455), si è svolta la terza edizione della Rassegna Nazionale di Poesia " POESIA SOTTO LE STELLE ". Curatrici della manifestazione organizzata dall'Associazione Culturale Tyrrhenum in collaborazione con la redazione di Eventi Poetici, sono le poetesse
Maria Grazia Vai di Milano e Tiziana Mignosa di Pomezia.






In questa edizione sono intervenuti il musicista Maurizio Albano
e l'attore Franco Picchini. 






Maurizio Albano si racconta:
 
" nato a Roma il 20 Giugno 1958. Fin da piccolissimo (tre anni) si manifesta in me una certa inclinazione naturale per la musica. La scoperta fu fatta da mia zia che, suonando la fisarmonica, notava come rimanevo incantato ad ascoltare. Ma non bastava; con la fisarmonica poggiata sul letto, mentre mia zia azionava il mantice, riuscivo a suonare qualsiasi musica che ascoltavo. E, ripeto, avevo solo tre anni!!! Ma questo dono purtroppo non è stato colto in tempo dalla mia famiglia, e così nel tempo questa passione si è addormentata, risvegliandosi solo all’età di 13 anni, imparando a suonare la chitarra per accompagnare le canzoni. Quando ho cominciato a frequentare i primi gruppi parrocchiali si è manifestata in me tutta la passione per la musica. In chiesa c’era l’organo e ricordo come rimasi subito affascinato da questo strumento, tanto che iniziai a studiare con un professore anche la musica. In brave tempo riuscivo a suonare i grandi autori, principalmente Bach, che per un principiante della musica, è un autore molto ma molto difficile. L’appetito vien mangiando si dice, e così nel tempo scoprii che questa passione era davvero una cosa seria. Iniziai così a studiare seriamente con un professore di conservatorio, acquisendo nel tempo anche una buona tecnica. Ho dato come organista numerosi concerti a Roma e fuori Roma, presentando spesso un programma che spazia dal barocco al romantico francese.
Nel 1980 sono stato ospite dell’emittente televisiva “Telefantasy”, oggi scomparsa, e dell’emittente GBR, ed ho suonato una mia composizione al pianoforte.
Nel 1994 sono stato concorrente della trasmissione “La Corrida”, presentata da Corrado, interpretando in modo divertente una mia composizione al pianoforte unita alla canzone da me composta e cantata.
La passione per la composizione musicale era però molto forte in me e così nel lontano 1985 mi comprai un registratore REVOX B77 che permetteva di fare le prime registrazioni tipo multi traccia, ed iniziai a comporre musiche e canzoni, registrandole col pianoforte, con l’organo e la parte ritmica con una delle prime batterie elettroniche in commercio. Nel tempo mi poi adeguato tecnologicamente e sono riuscito a dotarmi di un sistema di registrazione casalingo quasi professionale, utilizzando i migliori software in vendita unitamente ai migliori suoni professionali, riuscendo a produrre composizioni quasi vicini ad una registrazione professionale tanto che nel 1998 è uscito sul mercato nazionale, su quello statunitense e nella repubblica Ceka un CD, commercializzato dalle edizioni “Insieme”, contenente brani di mia composizione intitolato “Musica Celeste”. Il CD è stato trasmesso più volte anche da Radio Vaticana. Mi sono dedicato anche allo studio del Flauto barocco dolce (a becco) e di uno strumento della tradizione folk italiana come la zampogna zoppa. Ho diretto per 16 anni un coro polifonico (Coro Ethos) di cui si trova qualche video su Youtube. Il genere interpretato con il coro ha sempre spaziato dal sacro al profano, arrivando negli ultimi anni a perfezionarsi acquisendo brani del periodo Medievale e Rinascimentale. Con questo coro abbiamo anche dato numerosi concerti in costumi antichi, riscuotendo notevole successo di pubblico e di critica, sia a Roma che fuori Roma. Nel 2010, come evidenziato dalla locandina sottostante, ho arrangiato alcune musiche per uno spettacolo teatrale.
Da poco ho terminato la composizione di un musical (parole, musica e arrangiamento) interamente dedicato all’Odissea, il viaggio di Ulisse in opera Rock, che ho portato nel Gennaio 2013 in teatro, con 11 cantanti per 14 personaggi, 12 ballerine e 7 comparse, riscuotendo un notevole successo.
Per l’immediato futuro chissà, qualcosa di sicuro ancora comporrò, la vena artistica non mi mancherà mai…. "
  


 
Marìe presenta e legge la poesia di MICHAEL CRISANTEMI

MI MANCA IL TUO SORRISO 


 Mi manca il tuo sorriso
come manca l’acqua al fiume
ei meriggi d’estate
e le donne non sanno
dove lavare
i lenzuoli bianchi.
Fazzoletti di cieli sinceri
si stendono sul tuo volto
ad asciugare al sole
dei tuoi occhi di luglio.
Ed io aspetto sull’uscio
come si attende un amore,
per uscire di notte
e correre libero nei campi
a cercarti dove cadono
le stelle cadenti.
Quando la civetta
scoprirà la tua assenza
allora fioriranno in me
cerchi di grano inconsolabili
che riempirò di lacrime salate.
 
<< Luna nuova
che ti nascondi nella notte
sorridimi, se puoi, almeno tu,
sorridimi dolcemente
ché lui è assente
e senza di lui
io non sono niente. >>
 
 
 
Maurizio presenta:  Maria Vittoria Catapano
 
che legge la sua poesia

BEVVI IL MARE


 
Mi accolse il mare
come  bottiglia dimenticata
vuoto a perdere
senza messaggio, senza meta
senza  direzione, senza amore
Scampata alla tempesta
dalla trasparenza del vetro
seppi il cristallo degli abissi
e nessuno scoglio mi frantumò
Nella curva ardita dell’onda
sciolsi in minuscole squame
membra intorpidite
dalle umane simulazioni
Mescolai chiome e licheni
vestii  il corallo del sole
e con schegge di conchiglie
avvolsi morbidi seni
Da quell’azzurro amniotico
mutata donna, emersi sirena
e con voce stupefacente di canto
indicai ai naufraghi la via
Nel letto degli abissi
tra barriere coralline
dimentica dei cicli terreni
liberai la mia sete d’incompiuto
 
Mi salvò il mare…
lo bevvi goccia a goccia
come un tempo  bevvi il miele
ingannevole
di terrene labbra d’uomo… 

 
Tizzy presenta :  Fiammetta Campione  
 
NEL MARE, LE ORIGINI
 
Lungo coste sabbiose cammino coi pensieri in mano
non m’accorgo dell’acqua che lambisce le caviglie
soltanto il sale, a tratti, brucia
come bruciano le viscere offese, ripudiate insieme al corpo
il mare sembra ingoiare
quel gemito silenzioso che mi esce dall’anima
nel crescendo di flutti sempre più furiosi
 
sabbia in sospensione, sassi sui piedi
non fanno male, non li sento neppure
mentre il sale dei miei occhi si unisce alle onde
 
e torno alle origini torno all’immenso mare
oh! potessi ora scomparire nei tuoi flutti
disgregarsi l’anima dissolversi il senno!
 
davanti a te così sconfinato m’inginocchio e scompaio
minuta e fragile ti prendo nei miei palmi
per lavare queste lacrime inutili e vagabonde
che ti chiamano senza voce
e implorano ristoro
nel guscio d’una conchiglia solitaria.
 
 

 
Marìe presenta e legge la poesia di Edith Desperati

 
 L’ABBANDONO
 

Lasciami la notte,
ch’io possa annullarmi
tra le sue braccia
e non pensare.
Riduci il tempo della veglia
sì che il mondo
non possa azzannare
questo mio corpo frangibile.
Tremano le mie membra
al suo abbandono,
così inutile,
così straziante.
Irreversibile.
Non torna, ha detto.
Vivo il dolore
come acqua ghiacciata,
come tigre affamata
che lacera.
Sbrano i ricordi,
e con loro mi nutro
e trafiggo l’anima
già duramente provata,
i cui brandelli giacciono,
sanguinanti,
ai piedi del mio dolore.
 

 
TIZIANA presenta Marina De Sanctis e la sua

  
L' ORA LUMINOSA DEL MARE

Fa quasi male
al petto
guardare al mare

schiaffeggiato dal sole
dolore inusuale
aspro
pungente
maligno più del sale
su
 
rughe aperte deposto
quasi scarni sudari
acuto
malinconicamente acuto
sempre

sempre più profondamente penetrante
umilia gli occhi
costretti a chiudersi

sull'ultim'ora luminosa.
 

 
 
 

Anna Maria Dall'Olio e la sua poesia
 
 
L’ANNASPO. L’ATTACCO.

 Trovasti l’anima mia sul selciato
candele cadute muro crollato
vasi di tristezza sconvolta.
Con mani pazienti d’uomo sapiente
d'improvviso impavido imponente
rovi intricati recidesti.
 
Dall’anima mia potasti la morte:
prima con grida la riconoscesti
poi la strappasti con disperazione.
 








tizzy presenta Carmen Di Lorenzo e legge la sua poesia
 

BIONDO NORD
 

Non ora tornerò, non è tempo.
Il nord è impossibile.
Sono ancorata alle alghe del sud.
E' mosso. Il mare.

Il nord è biondo come l'infanzia
quando sgambetta nell'erba alta
per rincorrere utopie.
Il vento spinge a poppa.
Mele rosse, girasoli. Guance. Occhi.

Sorride. E' sostanza.
Alberi verdi, sono tanti.
Di nuovo la rincorsa. A piedi nudi.
Questa volta.

La bambina apre le braccia.
Con le mani sfiora papaveri e grano.
Volteggia su se stessa, le sue braccia
pale di mulini che girano a vento.
Gira e gira. Dopo. Danza.

Il mio nord era la risata

che andò a morire sulle labbra del sud.
Il sud con le sue labbra mendaci. Non rallenta la presa.
 
 
Maurizio presenta Patrizia Ensoli
 

EMPATIA

Se conoscesse il mare
 
il suono della terra
e del vento
l'attitudine paziente
nelle sue corse
 
sfiorerebbe certo
quell'opera d'arte silenziosa
in quel suo insinuarsi
 
Se fossi mare
amore
accarezzandomi piano
scorgeresti i sorrisi nascosti
 
fiori di serra
che nessuno mai colse
 
se fossi fiato
respirandomi
 
 

marìe presenta  FRANCO PICCHINI
 
Nato a Piombino (Livorno) il 23.12.1948 Ha frequentato e condotto corsi, laboratori e seminari in Italia e all’estero con importanti drammaturghi e registi tra i quali il Prof. Giuseppe Liotta, docente di Storia del Teatro presso Università di Bologna e Presidente dei Critici Teatrali Italiani e il Prof. Gennadij Bogdanov, docente di Biomeccanica presso le Università  di Mosca, Parigi e Berlino.
 
Dal 2000 al 2003 ho condotto laboratori presso il Centro Anziani Villa Leopardi del II Municipio di Roma, mettendo in scena vari testi con tutti i frequentatori e, inoltre, performance drammatiche con la partecipazione di detenuti presso le case circondariali di Rebibbia e Perugia.
 
Come attore e regista ho portato in scena, con varie compagnie e gruppi, testi di: Omero, Euripide, Eschilo, Sofocle, Plauto, Virgilio, Cechov, De Filippo, Goldoni, Ionesco, Pinter, Fiorentini, Shakespeare, Strindberg, Ibsen, Pirandello, Goethe, Wilde, Genet, Gogol, Molière, Hugo, Maeterlinck, Brecht, Beckett, Becque, Camus, Pasolini, Simon, Pennac, Reza, Hemingway, Miller, Mamet, Brodskij, Bergman, Fassbinder, Scaldati, Yehoshua, Baricco, Dubois, Koltes, Nothomb.
 
Dal 2002 fa parte, come attore, della Compagnia Teatrale “Lo Specchio” di Avigliano Umbro -ora “Gadnà”- con sede presso il Teatro Sociale di Amelia (Terni).
 
 
 Franco Picchini legge la sua poesia
  
IRRAGGIUNGIBILE
 
Masticherei carovane di ferite
sui marciapiedi
abusati delle ore malate.

 
E rimanendo la preda delle pareti, della
loro nudità esposta, pur di trattenerti
- l’inchiostro puro nella bocca della vita,
e dei miei sogni la dolce apocalisse -
renderei orfano il tempo del mio sorriso.
 
Perché la tua mano è la sola capace di riscrivermi
nascita nelle ossa più giovani del vento.
Perché - la verità d’ogni mio silenzio
è il terrore di non baciarti il fiato -

 
Ecco per quale ragione tutte le notti torni
ad essere fermento sulle labbra delle mie preghiere.

E con un fiato di colpa - tossire nell’angolo
acuto di un bacio.
 
Nel magma iridiscente che affossa le parole delle
mani, in questo luccichio di pelle, dove Tu
sei - i seni di Gerusalemme, dove il mio amore
ha sempre voluto abitare -


Oltre ogni strato di epidermide e Luce. Fin dentro
l’irraggiungibile.


 
 FRANCO PICCHINI legge la poesia di Tizzy

SIMILITUDINI SCREZIATE

Certe persone
sono come quelle case antiche
quando le vai ad abitare
e d’improvviso ti rammenti i tempi in cui
ci passavi sotto
e ancora non sapevi
che un giorno ci saresti andato a stare
 
Inconsapevoli battiti
che si esprimono
paralleli e ignari
dell’abbraccio che li vedrà
edera e muro
in qualche pagina del domani
 
Allo stesso modo
c’è chi vive oltre l’invisibile traccia
che separa il possibile dal suo opposto
fin quando l’esistenza non te li porta
nello stesso spazio che ti vede attore
 
L’impossibile esiste solo nella mente
di chi s’è dimenticato
che nella vita nulla è irrealizzabile
per chi ci crede con il cuore







 

NICOLO' LUCCARDI e la sua poesia

DIMENTICARE TUTTO

Amerò nel tempo delle attese
i cieli sconosciuti
volerò lontano
e brinderò nelle parole
al silenzio della notte
scriverò versi d’amore
dove il respiro
è nei respiri
senza ritorno
parlerò di te
nel vuoto di un pensiero
non ci vuole molto coraggio
a scrivere sulla sabbia
 
la parola amore
per poi tuffarsi tra le onde
e dimenticare tutto
tornando in quel nulla
che non ha mai vissuto
neanche per un giorno.

 
 
 
MARìE presenta Enzo Lomanno (alias Redent Enzo Lomanno)
 
POI LEGGE LA SUA POESIA….
 

SE TANTO TACE

 
Se tanto tace il vento
e delle finestre luci semichiuse,
in questo frusciare d'auto rosse
tra marciapiedi di pedoni distratti.
 
Se tanto tace dentro, il vento
è solo per i tuoi occhi d'ora.
Quel divorare inquieto, sulle labbra
del mattino.
 
E mi tace, questo silenzio denso
mi comprime in un abbraccio
di speme e lussuriosi sottoscala
 
Le serrande di negozi sfitti,
il vociare sommesso di chi sa.
Di chi ha speso ogni barlume
di quest'aria calda che racchiude.
 
Se ogni cosa tanto tace.
E' solo sfera di sospiri imprigionati
in un sogno lontano ed autunnale.
 
Di foglie, scivolate dall'albero
lentamente
alla fine dell'amore.
 
 
 

 Giulia Rita Eugenia Forte e la sua poesia

 
IN QUEL TRAMONTO
 
Mi rivedo bambina in quel tramonto
mentre nubi infuocate inondano,
lontano, l’orizzonte.
Gli occhi incantati, fissi in un trionfo
di luci e colori, disegnano
ovattate forme. Il rosso entra
nel cuore, vi permane, riaffiora
dopo estati multiformi.
Descrive la piccola mano
ciò che l’occhio non legge.
Sognerà, in quella notte lontana,
l’infuocato rosso tenero dei monti.

 


Giuseppe Guidolin e la sua poesia 
 

SOGNI D’ACQUA
 

Le onde si struccano
scremano frantumano
nastri di luce danzanti
sulle labbra marine
in principio
gridando
infine
miraggi
liquidi di sguardi
specchi assetati in vita
spicchi di cielo tra le mani
dischiusi e ridondanti
(in principio
sognando
infine)


 
 Gianfranco Rossodivita e la sua poesia

 
STELLE
 
Osservo queste luci sparse
Sull’immenso tavolo della notte
e mi sento meno solo
Cerco con i miei occhi innamorati, e
interrogati da questo eterno mistero
L’occhio di Dio che in me si riflette
 
Quanti occhi prima dei miei ne sono
rimasti incantati
Quanti ancora ne saranno interrogati
Ma quanti
sapranno dimostrare
che il mistero è ormai nullo ?
 

 
 
MIRELLA PESCOSOLIDO e la sua poesia


SORGERA’ DI NUOVO IL SOLE

 
Sorgerà di nuovo il sole
sulle città assopite dal buio della notte,
sulle montagne innevate,
sui sentieri cosparsi di foglie caduche.
 
Infiniti frammenti di luce
irromperanno tra gli intricati rovi,
dissolveranno le ombre
sui deserti inariditi dell’anima,
rigenerando mesti e sterili pensieri
con fertile linfa frizzante di vita.
 
Da sorbiti silenzi, la verità si farà spazio
vincendo paure remote,
ricordi appannati e stanchi
d’ emozioni parse fugaci e lontane.
 
Un dardo infuocato colpirà
la desolazione del cuore
inebriando i sensi di immenso calore
cibando la mente di rinnovata speranza.
 
Allora il dolore non sarà stato vano
ma sincero alleato,
prezioso strumento verso l’aurora.
 
Sorgerà di nuovo il sole
e, come irruenta forza del mare,
superbo, Amore rinascerà.
 
 

Marìe presenta Angela Mori e la sua poesia
 
NOTTE SENZA DI TE

 
Stilla d’amore e rassegnazione
Affonda tra tessuto e piume
Tutto finisce e muore la sera,
E come il sole piange il giorno,
Affogando al crepuscolo nel mare,
Così in un cuscino affondano le lacrime,
Che stanotte gemono d’amore.
 

 

 
 
MIRKO PIERPAOLO MAPIRII legge la sua poesia


SOLITUDINE DI UN ADDIO

 

E così ci lasciammo
Duro e crudele il pianto
In quel dì afoso d’agosto
Ch’ancor oggi porto nel cuore
Tristi lacrime scendevano
Giù dalle gote
Nascondendo il volto
Ad un dolore sordo
Mentre i minuti passavano silenti
Lasciandomi da solo
Il mondo intorno indifferente
Ancora ricordo la leggera brezza
Le poche parole e il bruciar del sole
Ma soprattutto non m’abbandona mai
Il tormento dell’alma mia
nel rimembrar quegli aghi
Poi quell’addio sì silenzioso e muto
Troncato ogni tanto da un piccolo singulto
Un saluto timido e sommesso
per un qualcosa che sentivo perso
E non c’era un perché né una ragione
Perché mi dovessi svegliare da quell’illusione
Di un mondo diverso e sincero
Dove amicizia diventasse amore.
Certo non serbai mai né serbo e serberò
Rancore neanche odio
E proprio oggi che splende un nuovo sole
Al tuo ricordo silenzioso e muto
Io lascio sempre un posto qui
Dentro il mio cuore
 

 




 
MIRELLA SANTONICCOLO legge la sua poesia

 
GOCCIA
 

Una dolce brezza
sfiora il viso,
sospesa una goccia
lambisce d'improvviso.
 
Solletica le gote,
scorre, mi scuote,
scia evanescente
di un amore sofferente.
 
Ordina i pensieri,
rinsavisce la follia,
libera il tempo
dalla sua prigionia.
 
Annovera la distanza,
dissapora la mancanza,
sospesa lacrima d'amore
che porta via il dolore.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

poesia e photo di Daniela Sannipoli

  
PERLA

 
Dovrò abituarmi
al tuo scrigno chiuso
e al mare in tempesta.
Ma per me
con lo scorpione sul cuore
è difficile fare a meno
della tua perla.
Non conoscessi
il mistero dei tuoi abissi
potrei accontentarmi
del quotidiano scambio di telline
al mercato delle banalità.
Attanaglia
la gola e il tempo
questa collana
che batte sul petto
la pietra dura
del tuo silenzio....
 

 
 
 
 
  
 
 
 

Ringraziamenti:

 
 

 con un sentito grazie all'Associazione Culturale Tyrrhenum e un particolare e immenso abbraccio a Gianni di Spirito, presidente dell’associazione.

  
 
e un ringraziamento speciale a Rupe Mutevole, editore della nostra
bellissima Antologia, per l'eleganza e la cura dei dettagli che
hanno trasformato in tele preziose le pagine del nostro libro
 
 
 
 
 

POESIA SOTTO LE STELLE
la nostra Antologia

 

 


.... to be continued ...



Maria Grazia Vai

 
 

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